Sempre più spesso si sente parlare di spreco alimentare e di strategie messe in atto per contrastarlo. Ma di cosa si tratta? Lo spreco alimentare è il fenomeno della perdita di cibo ancora commestibile, cattiva abitudine diffusa soprattutto nei paesi più ricchi dove la maggior parte di esso viene o gettato o sprecato durante le fasi di produzione. Ma non si tratta solo di questo in quanto e si parla di spreco alimentare anche per ciò che concerne la merce invenduta o vicino alla scadenza. In Italia, in un anno, si sprecano circa 67 kg pro capite di cibo! I prodotti alimentari più sprecati sono risultati essere verdura, frutta fresca e pane. A distanza troviamo pasta, patate, uova. Abbiamo fatto una ricerca per capire, a livello nazionale e internazionale, quali sono le iniziative messe in campo per contrastarlo e abbiamo scoperto che in realtà molto si sta facendo in tal senso e tanti sono i progetti in campo. Partiamo dalla piattaforma sprecozero.it dove veniamo a conoscenza di una campagna di sensibilizzazione nata nel 2010 e illustrata dall’inconfondibile tratto di Altan e realizzata in stretta partnership con il Ministero dell’Ambiente. Spreco Zero è diventata rapidamente movimento di pensiero, ma anche strumento di lavoro concreto per individuare obiettivi e contenuti proposti anche all’attenzione del Parlamento Europeo. La questione, salita alla ribalta, ha visto dar vita a numerose iniziative come quella che ha visto protagonisti alcuni chef molto famosi che si sono impegnati a illustrare passo passo piatti realizzati con cibo recuperato da potenziali sprechi. Ma le iniziative sono tante: il 5 febbraio scorso, ad esempio, si è celebrata la IX edizione della Giornata nazionale di prevenzione allo spreco alimentare. Uno spazio è stato dedicato alle migliori pratiche messe in campo da enti pubblici, imprese, scuole e cittadini: un monitoraggio dallo spreco domestico ...
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