"Classi pollaio e le aule sono fredde Un ragazza ferita da un calco di gesso"

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"Una alunna del Liceo Cecioni si è semiamputata la la falange del mignolo sinistro perché un calco di gesso le è caduto sulla mano mentre era in corso la lezione di ’disegno dal vero’ in un’aula improvvisata, non attrezzata perché non disponiamo più del laboratorio". Lo ha raccontato ieri al corteo degli studenti delle scuole superiori Davide Amato, alunno del Liceo Cecioni. Il corteo è stato organizzato per lo sciopero proclamato per rivendicare "una scuola sicura, senza aule pollaio e con laboratori". Gli alunni hanno protestato anche contro "l’alternanza scuola lavoro". Sempre Davide: "Al Cecioni siamo 1971 con classi di 30". Non va meglio all’Isis Niccoli Palli. Ha riferito Camilla Barontini: "Siamo in 600 e ci hanno privato della sede di via Goldoni assegnata al liceo Enriques. Così è stata saturata la sede di via Ernesto Rossi, dove abbiamo perso biblioteca e laboratori e abbiamo classi fino a 30 alunni". Per le palestre "quella in via Bosi – ha aggiunto Camilla – non ha il bagno per le ragazze. La palestra Edison è chiusa dal 2019, così gli alunni del coreutico devono usare la ’sala specchi’ del teatro Goldoni. Per il corso di musica le prove si fanno nella chiesa del Soccorso". Alessandro Batini dell’Iti Galilei: "Siamo in 2000 e fino a giovedì avevamo 8 gradi in classe perché il riscaldamento non andava e mentre pioveva è entrata la grandine all’ultimo piano". La presidente della Provincia Sandra Scarpellini, ha ricevuto i ragazzi con il vicepresidente Caruso ed ha garantito "la massima attenzione alle loro richieste" e ha ricordato che "presto partiranno i lavori finanziati dal Pnrr" dando loro appuntamento per un ulteriore incontro.

Monica Dolciotti