"Cocktail di inquinanti, analisi al più presto"

Intervista al dottor Gennaro epidemiologo ambientale ed oncologo: "Comuni interessati devono confrontarsi con i cittadini"

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"Senza creare allarmismi ma anche senza negazionismi ci vuole, con una certa premura, un tavolo di tecnici superpartes che conducano analisi ambientali e sanitarie". E’ questo il metodo che viene suggerito dall’epidemiologo ambientale ed oncologo, già direttore del registro mesoteliomi dell’IRCCS San Martino di Genova, Valerio Gennaro, sulla questione delle "maleodoranze" che imperversano ormai da lungo tempo su Calambrone e Stagno. La questione è stata riaccesa dai consiglieri di ’Una città in Comune’ e da Rifondazione Comunista con un presidio il 22 agosto e sono stati chiamati in causa i sindaci di Livorno, Collesalvetti e Pisa. "E’ improprio parlare di maleodoranze soprattutto se queste sono persistenti ed insistono in una certa area. Non si tratta di persone cioè che hanno una particolare dote olfattiva che sentono della puzza che altri non sentono. Mi risulta che qell’area presenti un porto, navi ormeggiate, impianti di raffinazione ed anche traffico veicolare pesante".

Come si deve procedere? E’ così difficile dipanare la matassa burocratica per avere dei dati?

"Vista la presenza di insediamenti industriali è probabile che si debba parlare di cocktail di inquinanti. E si deve procedere su due direttrici. La prima impone il reperimento ed analisi di dati ambientali e cioè analizzare quelle sostanze ’sentinella’ di inquinamento specifico di particolari fonti ad esempio gli idrocarburi, le polveri, la presenza di sostanze solforose. In parallelo, analisi e raffronti epidemiologici dei dati sanitari già presenti come ricoveri, aborti, malformazioni ed il complesso dei decessi della popolazione residente nelle differenti aree dei comuni".

Sembra complicato e lungo. "Niente affatto. Molti dati di mortalità sono già acquisiti e centralizzati dal buon servizio epidemiologico dalla Regione e del comune. Il sindaco può sollecitare la richiesta. Esiste inoltre sia l’anagrafe sanitaria che il censimento. Tutto digitalizzato".

Perché allora non si procede con celerità?

"Molto probabilmente ci sono più fonti inquinanti e magari alcune di queste hanno un peso economico rilevante. E’ vero che sempre per motivi economici talvolta non si possono raccogliere tutti i dati".

Cosa fare nel breve periodo? "Si deve convocare un tavolo di tecnici super partes dove si devono sedere Arpat e sanitari senza conflitti di interesse, ma soprattutto amministrazioni e cittadini dei tre comuni interessati. I sindaci hanno l’autorità per acquisire i dati ambientali e sanitari e possono concedere le autorizzazioni alle emissioni se queste non risultano problematiche. Ma possono anche interromperle. I report pubblici dovrebbero essere aggiornati anche settimanalmente".

Carlo Venturini