Convivere nel regno animale

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Michela

Berti

Livorno è una città speciale. Solo qui il sindaco può mettere un’ipoteca sui fuochi d’artificio in onore di Santa Giulia per rispettare un gabbiano che ha deciso di covare le sue uova sul pratone della Fortezza Nuova. Salvetti si è fatto dettare il cronoprogramma dagli animalisti e l’indicazione è stata chiara: se le uova restano chiuse, i fuochi si possono fare; ma se i due pulcini decidessero di venire alla luce allora sarebbe meglio evitare perchè i fuochi farebbero scappare il gabbiano reale costringendo i piccoli a fuggire con il pericolo di cadere in mare e morire. La mobilitazione delle associazioni del Cruma, della Lipu e dell’amministrazione è stata totale. E ieri si è levato anche forte l’appello degli animalisti per invitare i livornesi curiosi a non avvicinarsi troppo con le imbarcazioni al nido - ora recintato - dove il gabbiano cova le uova, per non disturbarlo più di quanto non sia stato fatto in questi giorni. Una bella storia che

La Nazione per prima ha voluto raccontare come simbolo di una mentalità che, forse, piano piano sta cambiando. Perchè quel parco in Fortezza Nuova, polmone verde nel cuore di Livorno, che domina il quartiere Pontino e a due passi da piazza della Repubblica, non è solo delle famiglie, dei bambini che giocano, dei giovani che si rilassano ascoltando la musica, degli anziani che sulla panchina ombreggiata leggono un libro; è un parco scelto come dimora anche da tanti animali, dall’usignolo al cardellino, dal gabbiano reale allo scoiattolo. Una sana convivenza è possibile: anche nel regno animale.