Livorno, 31 maggio 2023 – Avrebbe indotto le imprese a fargli dei “piaceri” come riparazioni della sua auto e della sua barca, nell’ambito dell’affidamento di lavori di manutenzione al porto di Livorno. Sul caso indaga la guardia di finanzia labronica: al centro un funzionario dell’Autorità portuale (in pensione da alcuni mesi) che all’epoca era responsabile del procedimento di affidamento dei lavori in questione. All’uomo sono stati sequestrati oltre 8mila euro, mentre per le imprese compiacenti (quattro persone fisiche e tre giuridiche) è scattato il divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione per 12 mesi.
Per contabilizzare i costi necessari ai fini del pagamento della presunta corruzione, le società avrebbero fatto ricorso a fatture per operazioni inesistenti, inserendole nelle loro rispettive contabilità. I militari del locale Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno raccolto prove documentali e dichiarazioni di persone informate sui fatti, che, secondo l’accusa, hanno messo in luce le condotte illecite. Al termine delle perquisizioni e degli interrogatori delegati dal pubblico ministero, gli indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.