"Cosa sarà", una bella storia vera dietro il film

Il presidente della Parchi Val di Cornia Alessandro Bruni è il fratello del regista Francesco a cui ha donato il midollo contro la leucemia

C’è una storia vera alla base del film di Francesco Bruni ’Cosa sarà’, premiato alla festa del Cinema di Roma. Una storia, come e più che nei suoi precedenti film, fortemente autobiografica. Dopo ‘Scialla!’, ‘Noi 4’ e ‘Tutto quello che vuoi’, ‘Cosa sarà’, è una commedia amara. La pellicola è la storia di Bruno, un regista in crisi che scopre di essere malato di leucemia. Un film ispirato al vissuto di Bruni, al quale nel 2017 è stato diagnosticato un tumore del sangue. Protagonista Kim Rossi Stuart, al fianco del quale troviamo Lorenza Indovina, Barbara Ronchi e Raffaella Lebbroni.

Ma è una storia che riguarda da vicino anche il nostro territorio, perché il fratello di Francesco Bruni è Alessandro Bruni, presidente della società Parchi val di Cornia. E grazie alla donazione del midollo osseo di Alessandro, Francesco ha potuto guarire dalla leucemia. Una vicenda intima, di profondo affetto familiare che Alessandro Bruni racconta con un po’ di pudore, ma anche naturalezza. Perché fare di tutto, per salvare la vita a tuo fratello, è un gesto naturale. "Ora è tutto passato per fortuna – ricorda Alessandro Bruni – ma nel febbraio del 2018 è stato veramente un incubo. Era morto da poco nostro padre, venivamo da un periodo difficile. Eravamo tutti molto preoccupati. Sono quelle cose che ti colpiscono improvvisamente. Ma dopo un po’ di smarrimento cerchi di reagire". Giorni intensi di test clinici ed esami per valutare la compatibilità dell’operazione, attese e speranze. "L’equipe medica del professor Andrea Bacigalupo del policlinico Gemelli di Roma – spiega Alessandro Bruni – ha lavorato splendidamente e sono felice che alla fine tutto l’impegno e i sacrifici hanno ottenuto l’unico risultato veramente importante. Oggi sono a Roma con mio fratello ed è una grande soddisfazione vederlo premiato per il suo film, sono davvero emozionato perché è anche la nostra storia".

"Avevo fatto una promessa – ha detto Francesco Bruni alla presentazione del film a Roma – che avremmo portato il film nelle sale. Per noi è significativo uscire in questo momento. È motivo di orgoglio" nonostante questo momento di emergenza sanitaria. Riguardo il futuro dell’industria cinematografica nazionale Bruni ha aggiunto: "Il covid è arrivato nel momento di massima fioritura del cinema italiano e sono convinto che appena passerà il cinema italiano tornerà’ a fare molto bene". E in una fase come questa abbiamo bisogno di coraggio e messaggi di fiducia. Perché un dopo ci sarà.

Luca Filippi

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