"Basta con la Toscana a due velocità. Anche la costa motore della ripresa"

La segretaria regionale Pd Simona Bonafè: "La Darsena Europa deve essere collegata con l’entroterra"

Il rigassificatore al largo di Livorno

Il rigassificatore al largo di Livorno

Livorno, 11 luglio 2022 - Ci sono solo 80 chilometri da Livorno a Firenze. Ma quest’ora di macchina o di treno separa due mondi, per certi aspetti molto lontani. La costa e l’entroterra sono le due gambe della Toscana ma si muovono a velocità diversa e questo rende incostante la crescita della nostra regione. Lo ha detto la segretaria toscana del Pd Simona Bonafè intervistata da Luigi Caroppo, vicedirettore de La Nazione, alla festa dell’Unità di Livorno. "E’ proprio con le infrastrutture che si può colmare questo gap – ha detto la Bonafè. Dalla Tirrenica allla Darsena Europa, dall’aeroporto di Pisa alla logistica. Abbiamo pagato a caro prezzo scelte non fatte sulla costa: prima abbiamo perso il comune di Livorno, riconquistato dopo cinque anni da Salvetti grazie al lavoro fatto dal Pd, poi abbiamo perso Piombino amministrata oggi dal centrodestra perché evidentemente il Pd non era più credibile". E accogliendo le richieste del segretario comunale del Pd Federico Mirabelli, la Bonafè ha ribadito: "E’ assolutamente neccesario collegare la futura Darsena Europa con l’entroterra. Le merci che arrivano in porto devono poter contare su una rete ferroviaria veloce con il centro e il nord Italia". E guardando alla Val di Cornia ha detto: "Arriva da Piombino una chiamata al senso di responsabilità. Il progetto del rigassificatore è di portata nazionale. Purtroppo l’Italia non è autosufficiente, se avessimo investito di più nelle energie rinnovabili visto che abbiamo sole e vento, forse oggi la situazione sarebbe diversa. Su questa partita però l’impegno del presidente Giani è massimo. Strano invece che Fratelli d’Italia, favorevoli sia a livello europeo che nazionale, poi a Piombino dicono ’no’".

Ma non solo sulle infrastrutture si vogliono accorciare le distanze. Anche sul fronte della sanità i segretari livornesi Mirabelli e Alessandro Franchi strappano un impegno visto che, durante la pandemia, nella sanità toscana ci sono state molte assunzioni, poche però sulla costa. "Non si possono più fare tagli – lapidarie le parole della Bonafè – le risorse devono migliorare la resilienza del nostro sistema sanitario che deve essere rimesso in gioco". Parole che rivelano la volontà di rendere il Pd un partito credibile, solo così potrà cercare di vincere le prossime sfide amministrative perchè quelle 7 bandiere azzurre che indicano in Toscana i capoluoghi governati dal centrodestra e le 3 rosse dal centrosinistra sono un campanello d’allarme per il partito della Bonafè che pensa ancora alla recente sconfitta di Lucca. "Brucia, e tanto" dice senza nascondersi dietro a un dito.

"Abbiamo perso di un pugno di voti ma abbiamo perso – aggiunge la segretaria – come a Pistoia dove abbiamo presentato un candidato solo quaranta giorni prima del voto. Non va bene. Il prossimo anno ci saranno le elezioni a Pisa, il segretario nazionale Letta ci ha messo la faccia facendo già le prime riunioni. Quando sarà fatto il nome del candidato? Presto, sicuramente entro la fine di settembre".