Covid e vaccinazione di massa Scontro in aula tra Sani e Cognetta

Livorno, acceso dibattito in commissione speciale tra il primario di infettivologia e il presidente dell’ordine

Migration

Nonostante sia arrivata alle ultime battute la Commissione consiliare speciale Covid-19, presieduta da Cristina Lucetti (il suo mandato scadrà il 31 dicembre) continua a riservare sorprese. Fa discutere lo scambio di opinioni che c’è stato ieri tra il presidente dell’Ordine dei Medici il dottor Pasquale Cognetta e il primario del reparto di malattie infettive dell’ospedale dottor Spartaco Sani. Il primo dubbioso "sull’utilità oggi della vaccinazione di massa con più dosi contro il coronavirus" e "preoccupato per i ripetuti casi di morti improvvise tra soggetti mediamente giovani e apparentemente sani vaccinati". Di opinione diametralmente opposta il dottor Sani: "La campagna vaccinale ci ha salvati e si deve portare avanti".

Tutte e due le questioni le ha sollevate la consigliera del Movimento Cinque Stelle Lucia Grassi. "Abbiamo acquisito la certezza che i vaccini per difenderci dal coronavirus devono essere somministrati più volte a distanza di tempo, perché dopo un certo periodo la risposta immunitaria cala. – ha detto – Eppure c’è chi si ammala con 4 dosi. Poi i vaccini, come tutti i farmaci, hanno effetti collaterali anche gravi. Temo che i casi siano sottostimati. Da tempo assistiamo a un numero crescente di morti improvvise tra persone relativamente giovani non riconducibili al Covid". Ha anche riferito che "in certi casi i medici di famiglia si rifiutano ancora di visitare a casa i pazienti con sospetti sintomi da Covid".

Il dottor Cognetta ha risposto: "Ho avuto anche io segnalazioni di medici di base non disponibili a visitare a domicilio pazienti con sospetto covid. È fuori luogo perché hanno i mezzi per farlo. Pare poi che i casi di mortalità non da covid siano più frequente tra i soggetti vaccinati. Forse il vaccino oggi andrebbe somministtrato in prevalenza ai i fragili e ai non vaccinati, perché il rapporto rischio-beneficio per loro è più vantaggioso". A queste parole il dottor Sani, paladino da sempre della campagna vaccinale di massa e "dell’uso obbligatorio delle mascherine almeno nelle strutture sanitarie e nelle rsa per proteggerci dal contagio" ha preso le distanze dal dottor Cognetta. "Non condiviso l’opinione del collega perché non sono convinto che avere vaccinato contro il Covid-19 le persone sane le abbia esposte a rischi maggiori e che a questo siano riconducibili certe morti improvvise. Non si può mettere in dubbio l’efficacia dei vaccini, perché diffondendo certe idee chi ancora oggi ha dubbi sull’utilità di vaccinarsi, alla fine non lo farà. Se ora siamo qui in questa commissione in presenza, lo dobbiamo ai vaccini".

Monica Dolciotti