"Covid, è troppo presto per riaprire. Si rischia davvero molto"

Livorno, il primario di malattie infettive Spartaco Sani: "Il timore è quello di vanificare il grande lavoro fatto negli ultimi mesi"

Spartaco Sani

Spartaco Sani

Livorno, 30 aprile 2021 - È un uomo tutto d’un pezzo, si direbbe, il dottor Spartaco Sani, primario del reparto di Infettivologia dell’ospedale di Livorno e uomo in prima linea nella lotto contro il Coronavirus. Nella sua vita professionale ne ha viste di tutti i colori. A cominciare dal flagello dell’Aids. Come primario del reparto di malattie infettive di Livorno ha dovuto combattere tanti ‘mostri’. Ma il Covid 19 si sta rivelando il peggiore di tutti. E anche Sani, tenace combattente comincia a sentire la stanchezza per questa estenuante lotta con il Coronavirus. Perciò il dottor Sani mercoledì sera nella diretta Facebook dalla pagina del gruppo LibertàEguale ha fatto capire da par suo che aria tira.

«Oggi non siamo nella condizione di dire che è stata risolta la situazione della pandemia. Ora nel quadro dei contagi non c’è un miglioramento tale che ci permetta di dire che si sta meglio. Negli ospedali il carico dei pazienti sta calando, ma non da farci prendere fiato".

Ha proseguito deciso: "Abbiamo reparti Covid ancora impegnati con tanti ricoverati e le terapie intensive con sovraccarico di pazienti. Dovevamo aspettare almeno un altro mese, prima di riaprire, per far calare i contagi sul territorio, per portare avanti le vaccinazioni e per ridurre i casi negli ospedali. Si rischia ora di vanificare il lavoro fatto e i risultati ottenuti. Se, in questa situazione la variante brasiliana (ormai presente nel nostro Paese) si diffondesse (come ha fatto quella inglese a dicembre) si potrebbe scatenare la quarta ondata con gravi conseguenze". "Con una quarta ondata impegnativa come le altre nelle quali non abbiamo mai mollato – questo è il timore di Sani – non so come saremo in grado di affrontarla".

Per far comprendere meglio a cosa potremmo andare incontro, Sani ha fatto un passo indietro: "Tra marzo-aprile 2020 avemmo il primo picco dell’ epidemia affrontato molto bene, pur con difficoltà dal sistema sanitario. Con il lockdown drastico ottenemmo la riduzione dei contagi, per cui nel maggio 2020 i nuovi casi in Toscana furono vicini allo zero. Oggi sento dire che il sole e il caldo ci aiuteranno questa estate a tenere sotto controllo la situazione. Guardate che l’anno scorso l’estate ce l’ha fatta fare il lock down, non il caldo che non c’entra nulla".

Il dottor Sani prosegue: "L’estate scorsa fu deciso di riaprire anche alla circolazione tra Regioni nonostante in alcune aree del nostro Paese (come oggi) ci fossero ancora un contagio diffuso che ha permesso l’avanzamento dell’infezione lentamente per tutta l’estate". Tutto ciò ha fatto sì che verso la metà dell’agosto 2020 "avevamo a che fare di nuovo con casi importanti di ripresa della malattia. Poi a settembre e ottobre con la riapertura delle scuole la seconda ondata terribile, con un numero impressionante di casi e decessi, che ha rischiato di metterci in ginocchio". Dopodiché "con le zone rosse e di altro colore – è andato avanti Sani – siamo riusciti a ridurre l’infezione, però a dicembre riaprendo i contagi sono ripartiti con la variante inglese che ci ha dato la terza ondata".