Covid, detenuto di 84 anni muore in carcere. "Gli avvocati avevano chiesto i domiciliari"

Il garante dei detenuti della Toscana, Giuseppe Fanfani: "Per i più deboli bisogna pensare a misure diverse"

Giuseppe Fanfani

Giuseppe Fanfani

Livorno, 30 ottobre 2020 - Un detenuto di 84 anni è morto per Covid nel carcere di Livorno. È quanto si apprende da una nota del garante dei detenuti della Toscana, Giuseppe Fanfani, nella quale si spiega anche che l'anziano era affetto da varie patologie, «tanto che i suoi legali, già all'insorgere della pandemia, avevano chiesto la detenzione domiciliare per motivi di salute, visto che era un soggetto ad altissimo rischio di contagio con esito infausto».

Fanfani rivolge innanzitutto «le più sentite condoglianze ai suoi familiari» e segnala la necessità di «pensare organizzazioni sanzionatorie diverse», specie in questa fase di emergenza sanitaria, e di «conservare i valori costituzionali». «Purtroppo - dichiara Fanfani -, malgrado la sicura attenzione delle forze di polizia penitenziaria e delle direzioni degli istituti, le statistiche degli ultimi giorni dimostrano che il contagio è in continua crescita».

Per questa ragione, il garante invoca «la massima attenzione da parte di tutti gli operatori» ed esprime «grande e rinnovata preoccupazione per la disattenzione che il sistema delle leggi ha verso i detenuti molto anziani, le categorie più deboli a cominciare da coloro che sono affetti da problemi psichiatrici, i tossicodipendenti, i condannati a pene brevi, solo per citarne alcuni. Per costoro dovrebbero immaginarsi organizzazioni sanzionatorie diverse, pene alternative, sistemi di recupero sociale e strutture detentive attenuate». Su questa strada, il garante invita «a procedere tutti coloro che hanno a cuore la conservazione dei valori costituzionali all'interno delle carceri e la dignità umana dei carcerati».