Covid, il test per abbracciare i nonni

Alla Pubblica Assistenza di Cecina con 50 euro il ’lasciapassare’ che può essere utile anche per Natale

La presidente della Pubblica Assistenza Serena Mulaz e il medico Riccardo Ristori

La presidente della Pubblica Assistenza Serena Mulaz e il medico Riccardo Ristori

Cecina (Livorno), 1 dicembre 2020 -  Il vaccino contro il covid ancora non è arrivato, ma c’è un sistema per poter abbracciare i nonni senza pericolo. Sono i test rapidi che consentono con un’ottima affidabilità di capire se si è positivi al virus oppure no. Una sorta di ’passaporto’ per passare qualche ora con i parenti più anziani o comunque con persone non conviventi sotto lo stesso tetto. Ne parliamo con il medico Riccardo Ristori e con Serena Mulaz, presidente della Pubblica Assistenza di Cecina che ha allestito un servizio ambulatoriale per i test attivo tutti i giorni. Basta prenotarsi al numero 389 1861826.  

Ci si può fidare dei test? "Sì – spiega Riccardo Ristori – mentre i tamponi molecolari rilevano la presenza minime di virus, anche solo tracce, i test antigenici evidenziano una positività più marcate ed è quella che ci interessa per capire se una persona è contagiosa. Sono test che vengono fatti comunemente prima degli incontri sportivi, io stesso li ho fatti ai giocatori del Basket Cecina prima della partita di campionato di domenica in serie B".  

Li possono fare tutti i cittadini? "Sì – conferma Serena Mulaz –ieri è venuta qui una ragazza che ha fatto iol test perché voleva abbracciare la nonna, mi sembra un desiderio più che legittimo e mi pare giusto poterlo fare in sicurezza".  

Il test per avere una sorta di lasciapassare familiare ha un costo elevato? "Prima di tutto vorrei dire che i costi non dipendono dalla Pubblica Assistenza – spiega Serena Mulaz – ma dalle case che ci forniscono i kit. I prezzi gradualmente si stanno abbassando, comunque si va intorno ai 50 euro per i test rapidi antigenici che danno il risultato in 10minuti o poco più. Per i test molecolari servono 75 euro. Per il sierologico qualitativo 28 euro, per il quantitativo 54 euro. E’ chiaro che non si può fare tutti i giorni, ma mi pare ragionevole spendere anche 50 euro per stare con i nonni senza rischio per loro".  

E quindi per le feste di Natale si può fare il test e aumentare la sicurezza, è così? "Sì, servono naturalmente tutte le precauzioni – spiegano Mulaz e Ristori – la ’bolla’ non va interrotta con altri contatti. Però se una persona fa il test il 24 e non ha contatti, il 25 è ragionevolmente sicuro di non portare il virus ai nonni. Il servizio alla Pubblica Assistenza funzionerà anche il 24 mattina".  

I test possono essere un modo per convivere meglio con il virus in attesa che arrivi il vaccino? "Sì – dicono Ristori e Mulaz – il controllo è essenziale per evitare nuovi focolai. Se si trova un positivo lo si isola subito e si evita la trasmissione del covid. Cosa che nella prima ondata non accadeva perché non avevamo gli strumenti. Oggi si fanno molti più test, solo noi nel nostro ambulatorio ne facciamo circa 25-30 al giorno".  

I controlli quindi non sono solo per le riunioni familiari? "No – spiega Serena Mulaz – ci sono diverse aziende che sottopongono i propri collaboratori a test periodici per evitare contagi interni, ci sono anche enti pubblici e persone che magari hanno un semplice raffreddore e vogliono togliersi i dubbio. Per chi ha sintomi, abbiamo allestito il sistema di rilevamento all’esterno direttamente dall’auto, abbiamo due parcheggi riservati".  

Luca Filippi