Crisi aziendali, metalmeccanici convocati a Roma Il 18 incontro con il ministro Urso anche per Jsw

Crisi aziendali, il ministro Urso ha convocato i sindacati per il 18 gennaio. C’è anche Piombino. Siderurgia, automotive, elettrodomestico. Sono i settori sotto la spada di Damocle della crisi nel 2023. Dalle Acciaierie Italia di Taranto alla Jsw di Piombino, dalla Qf di Firenze alla Bosh di Bari, dalla Vitesco di Technologies di Pisa alla Lear di Torino, dalla Bluetec di Termini Imerese alla Whirlpool, non solo di Napoli: sono tante le aziende che devono fare i conti con una grave incertezza, aggravata dalla crisi energetica e dall’aumento dei prezzi. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha convocato per il 18 gennaio i sindacati sulle questioni attinenti il comparto metalmeccanico e il giorno dopo sull’ex Ilva: gli argomenti da affrontare sono molti e Fim, Fiom e Uilm, oltre alle singole vertenze, chiederanno risposte sulla strategia da delineare per i prossimi anni. "La situazione è gravissima - avverte il leader Uilm Rocco Palombella - è una bomba ad orologeria, il settore rischia di implodere: in ballo c’è la perdita di migliaia di posti di lavoro". Meno allarmato il segretario generale della Fim, Roberto Benaglia: "Non c’è un’esplosione dei tavoli di crisi, sicuramente un rallentamento dell’attività industriale ma non siamo difronte a una dura recessione. Però facciamo i conti con crisi storiche e abbiamo difronte un orizzonte di incertezza che va affrontato".