Ore d'ansia per Davide, disperso in Arno da mercoledì notte

Il ragazzo, nato a Livorno, è caduto in acqua dopo il rovesciamento del suo barchino

Davide Pellegrini

Davide Pellegrini

Pisa, 13 dicembre 2018 - Più passano le ore e più cresce l'ansia per Davide Pellegrini, il 21enne disperso in Arno da ieri sera, quando il barchino su cui si trovava si è rovesciato facendo cadere il giovane in acqua, nel tratto lungo viale D’Annunzio, la zona dei retoni nel tratto compreso tra la città e il litorale.

Le ricerche, effettuate dai vigili del fuoco anche con l’ausilio del nucleo sommozzatori giunti dal comando provinciale di Livorno, sono andate avanti fino alle 3 di notte. E sono ancora in corso nella giornata di oggi, ma di Davide nessuna traccia. Al momento è stato solo ritrovato il barchino sul quale si trovava il giovane. 

Secondo quanto si è appreso, 21enne si trovava col padre al retone da pesca che la famiglia – di tradizione marinara, i parenti gestiscono la Pescheria Tripola a Porta a Mare – ha in concessione, come tanti altri caratteristici di questo tratto alla foce del fiume, lungo il viale D’Annunzio poco prima dell’abitato di Marina di Pisa, all’altezza del rimessaggio 206.

Il ragazzo si trovava con il papà Riccardo, e – mollate le cime di ormeggio – stavano sistemando la loro barchetta, per alcuni interventi di rimessaggio in acqua. Sembra che, il padre abbia avuto un colpo di freddo e in quel momento una folata di vento improvvisa abbia spinto via il natante, facendolo sfuggire dalle sue mani e allontanandolo dalla sponda. E la barca avrebbe preso il largo trascinata dalla forte corrente del fiume. Il ragazzo – ha raccontato il babbo – non ha esitato un attimo. Ha provato a saltarci sopra. Perché la barchetta si sarebbe ribaltata e il giovane avrebbe anche tentato qualche bracciata nell’acqua gelida del fiume, nel tentativo di raggiungerla e recuperarla. Ma, anche lui spinto dalla corrente, forse paralizzato dal freddo, non è riuscito più a tornare a riva.

L’incidente è avvenuto intorno alle 20.30, sotto gli occhi del padre che si è tuffato a sua volta nella speranza di raggiungerlo. L’uomo, che già non stava bene sentendosi mancare il fiato ha dovuto desistere ed è tornato sulla terraferma per chiamare i soccorsi. Erano le 21, quando l’sos è stato diramato al 115 dei vigili del fuoco, al 118, a polizia e carabinieri. Sul posto si sono dirette le squadre dei pompieri dalla centrale di Pisa, dalla base nautica di Marina e dal nucleo sommozzatori di Livorno.