Detenuto tenta di uccidersi appiccando il fuoco in cella: sventata la tragedia alle Sughere

L’intervento degli agenti ha impedito che fiamme e fumo si propagassero agli altri ambienti. Il sindacato Uilpa: “Troppi episodi critici, questo istituto penitenziario è in emergenza”

L'interno di un penitenziario

L'interno di un penitenziario

Livorno, 7 giugno 2023 – “Poche ore fa è stato sventato l’ennesimo tentativo di suicidio in carcere”.

Lo scrive il sindacato Uilpa Polizia penitenziaria. “Oggi (ieri 6 giugno, ndr) un detenuto di origini straniere, inavvertitamente e con destrezza, in una quiete insolita, ha appiccato un incendio nella camera di pernottamento – scrive il sindacato –. È stato un attimo: il fumo ha saturato l’ambiente propagandosi nell’intero reparto e nei locali adiacenti, rendendo l’aria irrespirabile. L’intervento repentino del personale di vigilanza ha fatto sì che l’incendiario avesse salva la vita e salvaguardata la salute delle altre persone detenute nello stesso reparto”.

"È stata un’operazione davvero eccezionale, lodevole – spiega ancora Uilpa – sui volti degli agenti intervenuti si notavano rimarcati segni di stress, ma anche tanta fierezza, orgoglio, di essere riusciti nuovamente a trarre in salvo una vita umana, senza, almeno per ora, ripercussioni sul proprio stato fisico”.

Non è la prima volta che si verifcano episodi del genere. Continua infatti il sindacato: “A sole poche ore di distanza, nella giornata di ieri, lo stesso detenuto aveva mosso il primo tentativo di suicidio, passandosi attorno al collo un indumento usandolo come cappio. Troppi eventi, in gergo definiti “critici”, tra tentativi di suicidio e aggressioni a danno degli operatori stanno interessando l’istituto penitenziario di Livorno e non danno segno di sosta. In più occasioni abbiamo cercato di svegliare la coscienza dell’amministrazione penitenziaria, partendo dal Provveditorato regionale, ma ad ora come risposta abbiamo solo l’indifferenza”.

"La pianta organica del personale è in sofferenza – aggiunge la Uilpa - mancano almeno 40 unità, per fronteggiare le difficoltà del lavoro quotidiano in un carcere che al momento è operativo solo al 50%. Non osiamo immaginare cosa potrebbe succedere, se con le stesse donne e stessi uomini in divisa si dovrà mandare avanti l’istituto quando funzionerà a pieno regime, cioè quando i due padiglioni detentivi nuovi di pacca saranno consegnati dal costruttore”.

"Inviamo l’ennesimo appello ai vertici dell’amministrazione penitenziaria e alle autorità del territorio – conclude il sindacato Uilpa – con l’auspicio che qualcuno si interessi seriamente alle tante denunce del sindacato, prima che l’istituto labronico fallisca anche rispetto alla sicurezza pubblica”.