Diari di viaggio di Vivoli Livorno nell’800

Il raffinato volume pubblicato da Antiche Porte. Dal 1972 gli è stata dedicata una strada in centro

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Livorno, la Toscana e l’Italia negli antichi diari. I viaggi del Vivoli nel primo ‘800. Illustre letterato Giuseppe Vivoli compie in Toscana e in Italia diversi viaggi, partendo dalla nostra città. Dei tour che egli percorre nel primo Ottocento è stato, ora, recuperato e stampato il primo volume nella collana Le Tracce della casa editrice Antiche Porte di Reggio Emilia (pag. 262, 15 euro, www.anticheporte.it) a cura di Daniela Stiaffini, raffinata ricercatrice pisana, con l’introduzione di Ottavio Lazzara. Ma chi era Giuseppe Vivoli? Il passaporto, ce lo descrive come uomo "di anni 40", di "statura giusta, e senza segni particolari", domiciliato a Livorno di Pisa e d’impiego segretario del Dipartimento di Sanità. Vivoli nasce labronico il 19 marzo 1779, figlio di Vincenzo, mercante di cappelli di feltro, si laurea in legge a Pisa nel 1802. Dal 1972, gli è dedicata la strada alberata che da via Calzabigi porta a via Giosuè Borsi. I suoi diari autografi raccontano i luoghi attraversati e le genti incontrate, ma anche le fatiche, le paure e le emozioni del viaggiatore di quel tempo. Eccolo a bordo della nave che lo porterà in Liguria “L’appetito si fece sentire, ed io e l’equipaggio ci posimo a mangiare ed a far colazione. Questo divorò un grosso caldano di stoccafisso in umido condito col peperone, io mi contentai di pane, di formaggio e di vino. La mia tavola era imbandita sopra una balla di cotone, un altra formava il mio reggispalle ed una terza il mio canapè. Da questa comoda posizione scorgeva volgendo lo sguardo all’intorno le piccole colline di Livorno, quelle di Pisa e le alte montagne dell’Appennino verso Massa, avvolte tutte in una diffusa caligine”. Del Genovesato ci dice: "È ben desiderabile viaggiare in queste contrade in compagnia di più persone, poiché sono spesso infestate dagli assassini: essendo noto che gli abitanti di Novi e quelli del vicino villaggio di Pozzolo inclinano molto a questo infausto mestiere". Curioso cosa rileva a Torino: "La frutta e l’erbaggio si trovano saporiti e a buon prezzo. Il pane si usa da quei del paese formato a guisa di bastoni. Lo recano in tavola in una cesta a mazzi, È curiosa la sua forma per un toscano avvezzo a vedere di sovente i grossi ‘pani alla fiorentina’". Insomma una curiosa, preziosa, e fedele testimonianza storica ma anche un elegante regalo di Natale.

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