Dipendenti in stato di agitazione Rossi nel mirino

A partire da oggi i dipendenti di Aamps sono in stato di agitazione e su loro mandato i sindacati di categoria, Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel, hanno proclamato lo sciopero per il 23 gennaio. A far dissotterrare l’ascia di guerra sono state più questioni: l’assenza di informazioni sulla situazione dell’inceneritore del Picchianti che dovrebbe essere spento quest’anno. Non è noto nemmeno quale sarà il futuro gli addetti che ci lavorano.

I sindacati nell’annunciare lo stato di agitazione puntano l’indice contro l’amministratore unico Raphael Rossi che a loro parere deve in quanto tale "perseguire il bene dell’azienda e non interessi ideologici e deve sapere che se non viene rinnovata l’autorizzazione integrata ambientale per il termovalorizzatore, questo dovrà essere spento a novembre 2023". Aggiungono: "Il destino dei 40 lavoratori del termovalorizzatore non è ancora chiaro specie per quanto riguarda la salvaguardia dei loro salari".

I sindacati affrontano anche l’internalizzazione in Aamps del servizio di spazzamento svolto fin qui da Avr. "Non è solo necessaria, ma doverosa. Però questa internalizzazione ha un costo noto da quando abbiamo iniziato a parlarne e il sindaco Salvetti ha garantito a questi lavoratori salari in linea con quelli dei colleghi di Aamps con un accordo firmato con le stesse organizzazioni sindacali. Il costo di questa operazione avrà la necessaria copertura?". Sulla imminente sperimentazione della tariffa puntuale si domandano i sindacati: "Come è possibile pensare che avviarla chiudendo l’unica fonte reale di reddito per Aamps, il termovalorizzatore?". Concludono: "Ad oggi Aamps deve ancora esprimersi sulla stabilizzazione dei suoi precari".