"Dissalatore, una scelta sbagliata"

Portoferraio, nell’incontro pubblico le ragioni del no all’impianto progettato per l’Elba al Lido di Mola

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Ha riscosso un grande successo di partecipazione ed ha centrato in pieno gli obiettivi per i quali è stato organizzato, primo fra tutti quelli di informare la popolazione dell’Elba sulle conseguenze dirette e indirette della presenza di un dissalatore, il convegno ‘L’acqua che c’è’ svoltosi ieri al centro congressuale De Laugier con l’organizzazione del ‘Comitato per la Difesa di Lido e Mola’ costituito da comune di Capoliveri, Italia Nostra Arcipelago Toscano, Fondazione Isola d’Elba e dal vecchio comitato di cittadini che dal 2017 si batte contro la realizzazione della discussa opera. Oltre tre ore di interventi di esperti, tecnici ed amministratori moderati dal giornalista Gabriele Canè, dai quali è emerso con chiarezza che quella dell’impianto di dissalazione è una scelta sbagliata sia in termini di sostenibilità ambientale che energetica e che per far fronte all’approvvigionamento idrico dell’isola – dove si potrebbe raggiungere tranquillamente l’autosufficienza fronteggiando anche i consumi diversificati nell’arco dell’anno con il ricorso a strutture di accumulo - ci sono altri sistemi alla lunga anche più economici, nuova condotta sottomarina compresa. Ed anche che la prima cosa da fare sarebbe quella di eliminare le perdite che uno studio del Cnr quantifica addirittura nella misura del 47% della risorsa. "Il fatto che sia venuta fuori da tutte le relazioni la certezza che quello del dissalatore a Mola e Lido è un progetto di pura follia che ha delle grosse criticità sotto tutti i punti di vista – ha detto il presidente di Italia Nostra Arcipelago Toscano Leonardo Preziosi chiudendo i lavori - è la prova palese che esso deve essere assolutamente fermato. Oggi è stato un momento in cui abbiamo fatto un passo importante mettendo il primo tassello nel mosaico che vogliamo creare. Ma soprattutto abbiamo avuto la prova tangibile che c’è un consenso su un movimento di opinione che sta pian piano crescendo. Quella di fare sistema che prima era una speranza si sta concretizzando. Vogliamo che questo messaggio arrivi anche all’Autorità Idrica Toscana e ad Asa ai quali da tempo chiediamo di riaprire il dialogo, fino ad oggi senza essere ascoltati. Ci auguriamo che i numeri di oggi, più di 100 persone in sala ed oltre 200 collegate on line unite ad una forte partecipazione istituzionale con tutti i comuni rappresentati, servano a far capire che non è più una piccola comunità che si sta muovendo, ma è uno tsunami che può travolgere tutti". Soddisfatto il sindaco di Capoliveri Walter Montagna. "C’è stato – ha affermato a caldo - quel confronto che è sempre mancato. Come comune continueremo la nostra battaglia sotto il profilo giuridico. Ma oggi per la prima volta non ci siamo sentiti soli".

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