Donna trovata morta in un sacco. Il medico legale chiede più tempo

Il procuratore capo ha concesso una proroga per completare gli esami. "Accertamenti complessi"

Il luogo dove, il 3 agosto, venne ritrovato il corpo di Simonetta Gaggioli

Il luogo dove, il 3 agosto, venne ritrovato il corpo di Simonetta Gaggioli

Piombino (Livorno), 18 ottobre 2019 - «Il lavoro dei consulenti richiede ancora tempo, perché il corpo della vittima era molto deteriorato». Il dottor Ettore Squillace Greco, capo della Procura della Repubblica di Livorno, spiega che sta lavorando in modo molto approfondito per far emergere la verità. Così, dopo i sessanta giorni di prassi per gli accertamenti autoptici, il medico legale Luigi Papi ha chiesto un supplemento per completare tutte le verifiche e in modo particolare riguardo gli esami istologici e tossicologici. Servirà quindi almeno un altro mese di tempo per avere una relazione sulle cause del decesso di Simonetta Gaggioli, 76 anni, ritrovata il 3 agosto in un sacco gettato in un fossato, ai bordi della vecchia Aurelia, poco a sud di Riotorto.

Allo stato attuale, in assenza di indicazioni precise sulla causa della morte, la Procura di Livorno indaga per occultamento di cadavere. E gli indagati sono il figlio Filippo Andreani, 47 anni e la moglie Adriana Rocha che abitano a Riotorto da pochi mesi dopo il trasferimento da Follonica. L’auto di Andreani, una Fiat Punto è ancora sotto sequestro per gli accertamenti.