"In cassa integrazione è dura, sono anni che aspettiamo la svota". Giuseppe Arcidiacono è un operaio specializzato delle Acciaierie e attende con ansia e un po’ di speranza l’incontro di domani dei sindacati con il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti per la vicenda Jws Steel. "Come caldaista sono stato tagliato fuori con la chiusura dell’area a caldo, in questo periodo di cassa integrazione ho cercato di riqualificarmi con coesi di formazione, spero proprio che dopo tante delusioni si arrivi a una sorta di ripartenza, non è possibile continuare così". Giuseppe è uno dei quasi 1800 dipendenti delle Acciaierie che non hanno mai mollato in questi anni. E ora si aspetta una svolta. Dopo il primo faccia a faccia tra Saijan Jindal e Giorgetti qualche spiraglio sembra essersi aperto. Jindal, come ha riferito il ministero – ha confermato la volontà di rilanciare il sito produttivo di Piombino e ha chiesto il supporto del governo. "Le parti hanno condiviso le linee guida di un piano industriale realistico e sostenibile per un progressivo, concreto rilancio e sviluppo del sito di Piombino. Sono stati inoltre concordati approfondimenti sul dossier che prevedono un coinvolgimento di Invitalia per un eventuale ingresso nella società". Sembra quindi confermata la volontà di rilanciare il sito siderurgico di Piombino, e la disponibilità di Jsw di investire 75 milioni per il potenziamento dei laminatoi (rotaie, barre e vergella) manifestata in una lettera che Jindal aveva inviato a Giorgetti a fine giugno. Questo confermerebbe l’ingresso di Invitalia. Fim, Fiom e Uilm attendono ora l’incontro che si terrà domani giovedì 29 in videoconferenza con il ministero. L’obiettivo è avere in mano un piano industriale fattibile e credibile, con costi e tempi certi.
L.F.