Due smartphone sequestrati ai detenuti

Gli agenti penitenziari del carcere sull’isola di Gorgona hanno scoperto lunedì pomeriggio due smartphone, di cui è vietato il possesso nella struttura, perfettamente funzionanti e completi di carta sim e carica batterie. I telefonini sono stati trovati in possesso di due detenuti italiani reclusi ordinari a regime aperto. Su questa vicenda interviene Giuseppe Proietti Consalvi, vicesegretario generale del sindacato Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) che ha reso noto questo episodio con un comunicato stampa. "Constatiamo che le carceri con il continuo ritrovamento di telefoni cellulari, si trasformerebbero senza l’incessante lavoro di controllo della Polizia Penitenziaria, in luoghi con postazioni telefoniche illecite, che rappresenterebbero uno smacco alle regole primarie di una sicura detenzione, che hanno come fine impedire la comunicazione dei detenuti con l’esterno". Aggiunge: "Con gli organici della Polizia Penitenziaria falcidiati, garantire la sicurezza nelle carceri non può essere un lavoro miracolistico. E almeno ora l’amministrazione penitenziaria svolga il proprio ruolo e allontani immediatamente dall’isola di Gorgona i due detenuti in possesso degli smartphone, autori lo ricordiamo di un reato".

Sulla vicenda di Gorgona dice la sua anche Francesco Oliviero, segretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe): "Gli agenti della Penitenziaria in una cella a Gorgona occupata da due detenuti italiani, dopo giorni di osservazione sono riusciti a trovare i due smartphone. Nella sezione distaccata di Livorno Gorgona isola non sono nuovi episodi del genere. È accaduto un fatto analogo poco più di un mese fa".