E i salesiani decidono di chiudere l’attività

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Aumentare i prezzi al pubblico o chiudere i battenti. La crisi energetica costringe a questo.

Nel settore degli amatori, l’Ordine Salesiano di Roma, di comune accordo con la sede locale di Livorno, ha deciso di non ripartire per la nuova stagione sportiva di Calcio a 5. Dal primo settembre scorso infatti, campi chiusi a tempo indeterminato.

"È stata una scelta forzata, necessaria visti i costi triplicati delle bollette". Lucido e realista commenta Francesco Commauda, responsabile amministrativo dei Salesiani di Livorno, che prosegue: "Per quanto sofferta, questa decisione è stata dettata da una ratio ben precisa. Gli amatori che giocano settimanalmente ai Salesiani, sono clienti di lunga data. Ci sembrava inopportuno chiedere loro di fronteggiare un aumento dei prezzi, anche su quello che dovrebbe essere un momento di socialità e di svago, quando già molte famiglie si fanno in quattro per arrivare a fine mese". "Siamo convinti che sia la scelta migliore visto il momento storico. A riprova di quanto detto, i nostri clienti hanno mostrato comprensione e solidarietà, con messaggi di sostegno". Una scelta triste e controcorrente, spiegata anche da una logica che trova "riscontri sul piano nazionale - chiosa Commauda -. Altri impianti sportivi legati a stretto filo con la chiesa hanno subito chiusure per decisione dell’Ordine Salesiano di Roma". E del resto è intuibile il perchè. Se il costo delle bollette lievita in estate, con scarso impiego dell’illuminazione dei campi in virtù dell’ora solare, o dell’acqua corrente degli spogliatoi, del tutto sacrificabile in estate, lo stesso non si può dire con l’inverno alle porte.

F.I.