"Ecco perché mi sono dimesso"

Piombino, Pd: Baldassarri spiega le divergenze programmatiche su Acciaierie, rigassificatore e alleanze

Dopo le dimissioni di Andrea Baldassarri da segretario dell’Unione Comunale Pd ora si apre la discussione sulla successione alla guida del partito in città. Il nuovo segretario può essere eletto con una maggioranza dei due terzi tra i componenti della direzione, ma per ora la scelta di un eventuale nome è prematura, dovranno essere prima chiarite alcune posizioni interne. E in questo senso, anche se non c’è un collegamento diretto, il congresso nazionale potrà contribuire a delineare la situazione. Ieri intanto, dopo la posizione espressa dal gruppo che ha votato il documento alla base delle dimissioni di Baldassarri, è stato lo stesso ex segretario a spiegare il suo punto di vista sulla vicenda.

"Da tempo – rileva Baldassarri – c’erano, nel partito, differenze di visione su temi importanti. Uno di questi è stato sicuramente il rigassificatore (a cui sono stato e resto radicalmente contrario) ed il rapporto con i comitati (che io credo debbano essere degli interlocutori, seppure nella differenza di ruoli e, a volte, di idee)". "Ci sono, inoltre – continua Baldassarri – visioni profondamente diverse anche in campo programmatico. Io credo, ad esempio, che si debba tentare in ogni modo di salvare almeno un pezzo del nostro polo siderurgico, ma sono anche convinto che, date le condizioni oggettive in cui versa la fabbrica, sia necessario lavorare con maggiore energia e determinazione alla nascita di un settore manifatturiero alternativo (nautica, cantieristica, itticoltura, economia del mare, trasformazione alimentare). C’è chi, invece, postula che il futuro di questa città possa essere garantito solo da una rinascita della siderurgia (il che, secondo me, equivale a chiudere gli occhi davanti alla realtà)".

"Io sono convinto – dice ancora – che sia giusto puntare ad intercettare e sfruttare meglio i flussi turistici che sono una delle grandi opportunità economiche del nostro tempo. Certo, occorre puntare su un turismo maturo, che non aggredisca il territorio e le sue risorse, con una stagione più lunga, stimolata da eventi e iniziative che valorizzino la nostra identità, i nostri beni culturali, le nostre ricchezze ambientali. C’è chi, invece, ritiene che il turismo sia un settore saturo, che non presenta opportunità significative.

Io sono convinto che, se si vuole provare a vincere la prossime elezioni si debba provare a discutere con tutti, senza preclusioni, anche con quelle forze politiche che si collocano a sinistra, come il Movimento 5 Stelle e Rifondazione. C’è chi, invece, guarda a queste forze politiche con sospetto o almeno con scetticismo, ritenendo che non valga la pena di avviare un dialogo ed un confronto".