Economia circolare, la sfida delle isole

Tanta gente al Capraia Smart Island per parlare del rilancio delle realtà insulari

Il sindaco dell'isola Caprai, Marida Bessi

Il sindaco dell'isola Caprai, Marida Bessi

Isola di Capraia (livorno), 20 maggio 2019 - Un piccolo,  lontano pezzo della provincia livornese; ma in questi giorni un punto di ritrovo, di analisi e di proposte, sull’economia circolare del Mediterraneo, con l’intervento di università, aziende e istituzioni specializzate sul ‘green’. Si è concluso ieri, con gli ultimi dei circa cento partecipanti alla tre giorni di ‘Capraia Smart Island’ rimasti per godersi la natura, un vero e proprio brain storm alla sua terza edizione.

Con presenze di spicco: oltre al presidente del parco dell’arcipelago toscano Giampiero Sammuri, il direttore dei carceri di Livorno e Gorgona Carlo Mazzerbo, il presidente di Asa Nicola Ceravolo, l’onorevole Rossella Muroni, Enrico Palchetti dell’università di Firenze, Francesco Petracchini del CNR, Kostas Konminos direttore della sostenibilità ambientale delle isole della Grecia, e molti altri.  Anima organizzatrice dell’evento è stata Sofia Mannelli di CVB (Chimica Verde Bionet) coadiuvata da Asa, Itabia, CNR, Kioto Club, la Provincia e ovviamente il Comune di Capraia.

Tanti progetti, alcuni già concretamente in itinere, altri solo sognati: l’economia circolare, che punta al recupero e il riutilizzo dei rifiuti, è di fondamentale importanza specie sulle isole come Capraia, lontana quasi cento chilometri dalla città capoluogo, costretta a utilizzare un dissalatore per l’acqua degli usi urbani e dell’agricoltura – con costi altissimi – e a ‘compattare’ i rifiuti da rispedire in continente, con costi altrettanto alti. Le isole del Mediterraneo devono far sistema – ha ricordato Sofia Mannelli – con progetti concreti da presentare a Bruxelles».

Il sindaco Marida Bessi a sua volta si è detto lieta di ospitare il convegno, anche per far conoscere meglio le bellezze dell’isola: ma ha anche raccomandato che nasca davvero un sistema capace di operate in stretta sintonia tra tutte le isole minori del Mediterraneo. «Sarebbe davvero amaro – ha aggiunto – che dopo aver ascoltato tanti progetti, tante dotte proposte, tanti studi altamente qualificati, finito il convegno ogni isola tornasse nel suo non splendido isolamento». Una preoccupazione che risponde non tanto alla volontà dei presenti nella ‘tre giorni’ quanto alla complessità dei processi di ‘good pratics’ su territori speso troppo marginalizzati. Come la storia del distributore di carburante in porto, unico in tutte le isole dell’arcipelago, che funziona poco e male, con problemi per turismo, agricoltura, pesca. Il tema ha coinvolto anche la direzione marittima che sta adoperandosi per una soluzione.