Edilizia in crisi, allarme rosso: persi 2300 posti di lavoro nel settore

In lieve aumento le imprese create da stranieri

Muratori

Muratori

Livorno, 5 dicembre 2018 - Come si riflette la situazione di crisi dell’edilizia sul mondo del lavoro? Dal rapporto del Centro studi e Ricerche della Camera di Commercio, emerge che il ‘fattore umano’ tra il 2010 e il 2017 ha visto diminuire gli occupati del 22,4%, contro una media toscana del 16,9% e italiana del 18,6%. Profondo rosso, dunque: per di più aggravato da fatto che nello stesso periodo l’incidenza delle imprese giovanili è passata dal 13,1% del 2011 al 7,9% del 2017. C’è una fuga dei giovani che conferma come il settore, per riconquistare un po’ di futuro, debba essere fortemente incentivato dal potere pubblico.

Spulciando qua e là si conferma che è ormai ridottissima la disponibilità di laboratori artigiani, con un trend ancora in calo. C’è una forte contrazione, a differenza di quanto avviene in altre parti della Toscana e nella media italiana, delle compravendite per il mercato non residenziale 8-28,5% contro il +9,5% in Toscana). Se si va alla ricerca dell’andamento dei posti di lavoro in tutto il comparto – che non è rappresentato solo dalle costruzioni in senso stretto ma anche dai settori delle forniture e degli accessori – si torna nel quadro peggiore: in sette anni i lavoratori sono diminuiti del 22,4% contro il -3,1% del tessuto economico complessivo. In numeri, il comparto edilizio ha perso 2.300 posti di lavoro contro 4.300 posti perduti nel totale di tutti i comparti economici. C’è un piccolo aumento – e anche questo è significativo – delle imprese di costruzioni create da stranieri: sembra che vadano bene, sia pure nelle dimensioni ridotte, i muratori rumeni o polacchi. Anche giovani.

Non possiamo concludere questa necessariamente parziale sintesi senza citare la coda della presentazione, che ha riguardato il lavoro nero. Ovvero: quanto incide, e quindi non figura negli indicatori? Nel settore dell’edilizia, ma anche in quello correlato dei servizi per l’edilizia, certamente incide: perchè il lavoretto nel domicilio o nella seconda casa dei privati, ancora troppo spesso sfugge alla fattura, e quindi al riscontro. Ma è anch’esso – è stato detto – un elemento che la crisi amplifica.