"Eni, c’erano i capi e hanno tolto gli striscioni"

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"Oggi (ieri, ndr) è accaduto un fatto che consideriamo gravissimo. In occasione della una visita ufficiale di alti dirigenti Eni alla raffineria di Stagno, l’azienda ha fatto togliene sia le bandiere delle organizzazioni sindacali, sia lo striscione del Coordinamento ditte appaltatrici Eni. Questo comportamento unilaterale è da considerarsi di una gravità unica, non era mai accaduto prima ed è uno schiaffo non solo a tutti i lavoratori, ma a tutta la cittadinanza. Quello striscione insieme alle bandiere erano lì a sottolineare tutto il disagio di quei lavoratori che vogliono avere notizie sul futuro dell’impianto livornese".

Questa denuncia è stata diffusa ieri a livello unitario dai sindacati Cgil e Usb e dal Coordinamento unitario rsu ditte appaltatrici che lavorano alla raffineria Eni. "Facciamo appello a tutti quei soggetti con cui oggi (ieri, ndr) abbiamo avuto contatti – continuano i sindacalisti sul piede di guerra – ovvero Regione e amministrazioni locali, affinché condannino questo gesto. Noi come Coordinamento rsu unitario delle ditte appaltatrici Eni abbiamo già indetto un’assemblea retribuita per domani giovedì 3 febbraio che si svolgerà dalle 8,30 alle 10,30 davanti ai cancelli della raffineria. Da lì partirà, anzi continuerà la nostra lotta per avere quelle certezze che da mesi chiediamo sul futuro dello stabilimento. Non ci fermeremo: vogliamo prenderci il nostro futuro". Tensione dunque in una delle realtà lavorative più importanti della nostra città. Ancora incerto il futuro occupazionale per molti lavoratori dell’indotto.

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