"Eni, scelte condizionate da un pugno di voti"

Livorno, il coordinatore provinciale della Uil, Rossi: "Se le istituzioni non decidono perderemo posti di lavoro"

Raffineria Eni stabilimento di Livorno (foto di repertorio)

Raffineria Eni stabilimento di Livorno (foto di repertorio)

Livorno, 12 giugno 2021 - «Dal 2014 , Livorno e Piombino sono diventate aree di crisi complessa. Da allora grandi miglioramenti sul fronte occupazionale non ce ne sono stati. Molto lavoro nero o sottopagato. E’ per questo che la riconversione della raffineria Eni non può lasciare ’feriti’ sul territorio. Non possiamo permetterci un’altra emorragia di posti di lavoro".

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E’ tagliente Franco Rossi coordinatore provinciale della Uil, il sindacato che, in questa delicata fase e di fronte al silenzio di altre sigle sindacali, ha rotto gli indugi. "Sappiamo bene che il sindaco e le istituzioni locali sono contrarie al West Metanol e sponsorizzano solo la bioraffineria – dice Rossi – ma questa da sola non potrà compensare gli attuali posti di lavoro. Rischiamo una rivolta sociale". E la stoccata nei confronti di una politica che rischia di rimanere ostaggio dei comitati: "I comitati hanno la loro dignità – dice Rossi – ma la politica deve fare delle scelte e assumersi le responsabilità di queste scelte. Perché non vogliono l’impianto West Metanol? Non si possono fare dichiarazioni sulla pelle dei lavoratori sventolando slogan ’Livorno non diventerà pattumiera della Toscana’. Parole che non hanno senso. Primo: i rifiuti sono una ricchezza e devono essere trattati esattamente come si lavora il petrolio grezzo. Due: se Livorno risolverà il problema rifiuti per altri territori vicini con impianti rispettosi dell’ambiente e che garantiscono i posti di lavoro, dov’è il problema?".

Politici e istituzioni nel mirino di un sindacato, la Uil, che spara tutte le sue cartucce pur di governare le riconversione della raffineria di Stagno. "Non ci piacciono i politici che fanno scelte in funzione del prossimo voto elettorale – continua Rossi – Livorno non può ripartire con gli slogan, ma lo può fare con le scelte che non possono essere condizionate da un pizzicotto di voti". Rossi ha alle spalle una bella esperienza: dall’ex Spica alla Fiat per arrivare alla Trw. "Ne ho fatte tante battaglie sindacali – dice – e per questo vorrei dire ai nostri amministratori che non possono governare pensando solo al consenso. Ci deve essere alla base una visione di prospettiva". E chiarisce: "Io non sono innamorato di questi impianti che, tra l’altro, non sono certo stati presentati nel migliore dei modi". Invita i sindacati: "Due mesi fa abbiamo firmato un documento con Cgil e Cisl rivendicando il ruolo centrale per la raffineria Eni. Poi nessuno ha più preso iniziative. Auspichiamo che al più presto ci sia una ripresa unitaria delle iniziative". Infine Rossi chiude con una stoccata: "Mi meraviglia che coloro che portano avanti un’economia circolare rifiutino il riuso dei rifiuti".

Michela Berti