Raffineria, esposto in Procura

Livorno, tre associazioni chiedono di verificare il livello delle emissioni e i loro effetti sulla salute

L’ingresso della raffineria a Stagno

L’ingresso della raffineria a Stagno

Livorno, 15 aprile 2022 - Alla Procura della Repubblica di Livorno è stato presentato ieri mattina da Greenpeace Italia, Medicina Democratica e Pro Natura un esposto con richiesta urgente di verifiche e approfondimenti "sull’impatto delle emissioni ambientali della Raffineria Eni di Stagno e sugli effetti sulla salute delle popolazioni delle zone limitrofe, in particolare della frazione di Stagno (Comune di Collesalvetti)".

L’esposto, presentato dall’avvocato Riccardo Gambi di Lucca, per conto delle associazioni, è corredato da diversi allegati, frutto di indagini e di numerosi elementi raccolti. "Le evidenze epidemiologiche confermano un pesante impatto sulla salute dei residenti in queste zone - ha dichiarato Marco Caldiroli, Presidente di Medicina Democratica - così è necessario e urgente effettuare ulteriori approfondimenti a Stagno. Lo ‘Studio Sentieri’ sullo stato di salute nei Siti di Interesse Nazionale ha evidenziato infatti un incremento di patologie, malformazioni congenite e un eccesso di mortalità a Livorno e Collesalvetti. Riteniamo che ciò possa essere correlato all’esposizione alle sostanze pericolose rilasciate nell’ambiente principalmente dalla raffineria ENI".

Questa iniziativa di Greenpeace Italia, Medicina Democratica e Pro Natura si riallaccia anche all’ultimo incidente accaduto dentro la raffineria il 30 novembre 2021 in un impianto per la produzione di lubrificanti dove avvenne un’esplosione. "Solo per fortuite condizioni favorevoli l’incidente non provocò danni ai lavoratori" ricordano le associazioni ambientaliste. Sempre per loro "causò l’esteso inquinamento di una vasta area intorno agli impianti". Su questo punto Arpat ha riferito dopo l’incendio causato dall’esplosione: "Le centraline prese come riferimento per l’andamento degli inquinanti gassosi, misurati come valori orari, non hanno evidenziato alcuna variazione rispetto ai dati medi registrati in questo periodo dell’anno. Secondo i dati sulle polveri PM10 e PM2.5, non si sono registrate alterazioni misurabili dei parametri in esame".

Sempre per Arpat "la breve durata dell’evento, le condizioni meteo locali e le alte temperature dei fumi, induce a ritenere che gli effetti della deposizione al suolo delle sostanze inquinanti siano modesti". Inoltre "non ci sono stati impatti sull’ambiente esterno in quanto le acque di spegnimento dell’incendio sono regolarmente confluite nel sistema fognario della raffineria". Infine questo esposto sulla raffineria arriva comune una tegola dopo l’atteso incontro del 9 marzo a Roma al Ministero dello Sviluppo Economico, per fare il punto sul futuro dell’impianto Eni di Stagno, dopo mesi di incertezze sulle mosse del colosso petrolchimico. A quel tavolo Eni ha assicurato di non voleresi disimpegnarsi, proponendo il rilancio di Stagno attraverso un percorso di trasformazione in bioraffineria per la produzione di biocarburante idrogenato, per la produzione del biojet per aerei e lubrificanti.