Esselunga, i segreti del progetto. Pronte 140 assunzioni

Ecco come sarà lo store più moderno d’Italia. Lavoro per le maestranze locali

Un ingresso Esselunga (foto repertorio)

Un ingresso Esselunga (foto repertorio)

Livorno, 26 maggio 2018 - Il taglio del nastro del megastore Esselunga a Livorno ci sarà proprio quando Filippo Nogarin finirà il suo mandato amministrativo. Giugno 2019. Una coincidenza? Per un politico come il sindaco grillino sembra davvero troppo.

Sindaco, come è andato l’incontro con i vertici di Esselunga?

«Benissimo, è iniziato un nuovo percorso. Ci hanno fatto vedere la parte architettonica che è un elemento di vanto. La cosa importante è che a Livorno, per la prima volta, si cerca una comunicazione di continuità tra esterno e interno».

Si spieghi meglio...

«Il fronte del supermarket è tutto a vetri, il modello di Livorno è all’avanguardia, farà scuola. Un nuovo concept architettonico che avrà il battesimo proprio nella nostra città e poi andrà avanti nelle altre sedi. Vetri su tutta la larghezza del fronte, pensilina di 13 metri di larghezza per 7 di profondità, una sorta di protezione, il porticato».

Altre novità?

«Sul fronte energetico, con il recupero del calore e la gestione dell’acqua. Ci è stato presentato un edificio in classe A, un progetto virtuoso con pannelli fotovoltaici sul tetto per sopperire all’efficientamento dell’involucro. E poi ancora la regimentazione delle acque per essere stoccate in maniera ottimale. Insomma il progetto più moderno di tutto il panorama di Esselunga».

Sindaco, c’è la garanzia che i lavori coinvolgeranno le maestranze locali?

«E’ una delle cose che ho chiesto. E’ stato fatto un percorso che ha cercato di salvaguardare le maestranze locali».

Quanti posti di lavoro sono previsti?

«Si parla di 140 dipendenti strutturati, poi la ricaduta immediata con impatto sulla filiera».

Si è parlato a lungo, anche con una certa preoccupazione, dell’impatto che questo megastore avrà sui negozi di vicinato...

«C’è stato un lungo percorso che ha portato ad esiti positivi»

Insomma, saluterà la città dopo cinque anni da amministratore, con un taglio del nastro che ha un grande valore, anche politico?

«Sono contento perché è un progetto di riqualificazione e rigenerazione di un intero quartiere che risponde a tante esigenze».

L’ultimo atto, prima dell’inizio dei lavori?

«Il ritiro della concessione edilizia, poi si parte».

michela berti