Falco di Palude nella zona umida di Mola

Migration

A Mola, la piccola ma importante zona umida nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, ai confini tra i Comuni di Capoliveri e Porto Azzurro, all’Isola d’Elba, è tornata la primavera e ha portato con sé gli uccelli migratori, i messaggeri della rinascita di un habitat insulare unico. A certificare il successo, dopo soli pochi mesi, dei lavori di ripristino degli habitat di una delle due zone umide rimaste all’Elba (insieme a Schiopparello – Le Prade) è arrivato un testimonial eccezionale, un regale Falco di Palude (Circus aeruginosus), un maschio con la sua magnifica livrea marrone, grigia. Bianca e nera e la nuca e la gola gialle. Un piccolo re scontroso, signore del canneto, che solo la pazienza di Roberto Barsaglini è riuscito a immortalare in qualche foto. Anche se la specie non è a rischio a livello globale ed è considerata vulnerabile nell’Unione europea, in Italia, dove nidificano solo 170-220 coppie, è rara e per questo il Falco di palude è incluso nella ‘Lista Rossa Nazionale’ e nell’Allegato I della Direttiva Uccelli. Insieme a sua maestà il Falco di palude la risorta palude di Mola si sta ripopolando di una corte di esseri sorprendenti e bellissimi, coloratissimi o mimetici, che a volte, come le gallinelle d’acqua (Gallinula Chloropus), Martin Pescatore (Alcedo Attis), si sono trasferiti nei nuovi chiari realizzati grazie all’intervento del Parco.