Falsa società per non pagare le tasse

Piombino, ditta fantasma a Cipro permetteva di fatturare e scaricare i guadagni di alberghi e villaggi

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Avevano organizzato un sistema per evadere il fisco e dirottare denaro all’estero tramite una società fittizia a Cipro, ma per quattro imprenditori nel settore alberghiero, indagati per frode fiscale, è scattato un sequestro di beni e conti correnti per 580 mila euro. Si tratta dell’operazione ‘Afroditè condotta dalla guardia di finanza di Piombino e coordinata dalla procura di Livorno. I principali introiti della srl gestita dagli indagati provenivano da un residence di Piombino. Proprio per nascondere al Fisco italiano questa fetta di guadagni, sarebbe stato ideato il disegno criminale che prevedeva il trasferimento di liquidità verso una società di diritto cipriota fittizia, costituita ad hoc.

Un giro di fatture false, partito da un’azienda con sede nell’isola di Cipro, per massimizzare profitti ‘drenati’ in Toscana relativi ad una serie di attività ricettive, evadere il fisco e dirottare soldi all’estero. E’ quanto ha permesso di scoprire l’operazione ‘Afrodite’, condotta dalla compagnia della Guardia di Finanza di Piombino sotto la direzione della Procura della Repubblica di Livorno, che si è conclusa con il sequestro di conti correnti, fondi di investimento, immobili e automezzi notificato agli indagati per una frode fiscale che ha coinvolto una società dii San Vincenzo che i gestisce alberghi a Bibbona, Vagli di Sotto (Lucca), Fucecchio (Firenze) e Casalpusterlengo (Lodi). Sequestri patrimoniali per un valore complessivo di oltre 580.000 euro che hanno colpito diversi conti e quote di fondi in filiali bancarie per lo più siciliane e toscane, una villetta nel bresciano e tre veicoli, due a Trapani e uno a Cecina, tra i quali una Jaguar d’epoca. In base a quanto ricostruito da Procura e fiamme gialle, gli imprenditori indagati - tre uomini ed una donna, lei di Trapani, gli altri di Brescia e Lodi - negli anni, avrebbero indebitamente sottratto liquidità dalla loro srl esercente l’attività di gestione ‘alberghi’ utilizzando fatture false e gonfiando le buste paga, ossia intascandone i pagamenti formalmente effettuati a Cipro, ma, nella realtà, mai avvenuti. Soldi così sottratti al patrimonio societario che sarebbero stati dirottati verso una seconda impresa completamente fittizia, con sede sempre a Cipro e controllata dagli stessi indagati. I principali introiti della srl sanvincenzina sono risultati provenienti da un residence di Piombino gestito da essa in passato. Proprio per celare al fisco italiano questa fetta di guadagni sarebbe stato ideato il ‘sistema’ che prevedeva il trasferimento di liquidità verso la società cipriota fittizia, costituita appositamente. In particolare, in forza di un falso accordo di agenzia relativo a generiche prestazioni di consulenza e marketing nel settore turistico - del tutto non documentate e scollegate dal reale andamento del fatturato aziendale – sarebbero state ingiustificatamente inviate alla partner cipriota provvigioni di importo pari al 35% del fatturato annuo della srl italiana, a fronte di attività di consulenza delle quali i finanzieri non hanno trovato mai traccia. Secondo gli investigatori il sistema sarebbe stato messo in piedi da una coppia di imprenditori (la donna di Trapani ed uno dei bresciani) unitamente a due prestanome. I primi due sarebbero a tutti gli effetti i ‘gestori di fatto’ della srl ed avrebbero manovrato a loro piacimento le due "teste di legno" che si alternavano, negli anni, nella carica formale di rappresentanti legali. Tutti quanti dovranno rispondere delle ipotesi di reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

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