Abbigliamenti prodotto in Tunisia e spacciato per Made in Italy, maxi sequestro / VIDEO

Al Porto di Livorno tre sequestri della Guardia di Finanza con l'Agenzia delle dogane. Nei guai due importatori di Lucca e Firenze

L'intervento al porto di Livorno

L'intervento al porto di Livorno

Livorno, 10 ottobre 2019 - Abbigliamento per la prima infanzia, maglioni, cardigan e caschi provenienti dalla Tunisia e spacciati per prodotti italiani, merce per un valore di un milione e 170 mila euro, è stata sequestrata al porto di Livorno dalla guardia di finanza durante tre distinti interventi, in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Livorno.

In tutto si tratta di 24mila articoli destinati al mercato italiano, realizzati in Tunisia, con la falsa indicazione di made in Italy. Tra questi, 23mila capi di abbigliamento erano destinati alla prima infanzia. 18mila addirittura contrabbandati in Italia omettendone completamente la dichiarazione in Dogana ed evadendo l’Iva all’importazione.

Un secondo carico era composto da mille maglioni e cardigan, le cui etichette interne riportavano la reale provenienza: made in Tunisia, mentre sia i cartoncini esterni era indicata la provenienza italiana. C'erano anche 355 caschi da motocicletta con indicazione di provenienza completamente omessa, mentre sulla confezione esterna era indicata la provenienza italiana.

Ai rappresentanti legali delle società importatrici, un lucchese e un fiorentino di 42 e 54 anni, sono state elevate sanzioni amministrative per 20mila euro. Sono stati inoltre denunciati alla Procura della Repubblica per la violazione delle norme che tutelano il Made in Italy e per il reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci. Per l’ipotesi di contrabbando è stata contestata, infine, l’evasione dell’Iva all’importazione per 46mila euro.

M.D.