"Fantasmi a Livorno" Non ci credo, ma ho paura

Il libro di Ursula Galli ripercorre le storie degli ’spiriti’ più famosi. Stasera se ne parla a Montenero

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Nel 1995 due giornalisti scrissero un’inchiesta di più puntate sul paranormale a Livorno girando i luoghi più misteriosi della città, dalla Venezia a Montenero, e oggi quelle storie, unite a ricerche di archivio, sono state raccolte in un libro da una dei due giornalisti. L’autrice di "Fantasmi a Livorno" è Ursula Galli, classe ’67, una laurea in lettere moderne, e alle spalle anni da giornalista professionista, oggi lavora nell’ufficio comunicazione del Comune di Livorno, e nel tempo libero è appassionata scrittrice. Per Erasmo Editore ha pubblicato 5 libri, di cui l’ultimo è composto dalle storie più note sui fantasmi a Livorno, alcune inserite in racconti brevi, che ne esaltano le particolarità, mentre altre sono trascritte come le sono state raccontate. Il risultato è un mosaico del brivido in chiave livornese dalle atmosfere romanticheggianti. Sono molti gli episodi raccontati nel libro: l’incontro con Duccio Arrighi, un esperto di spiritismo che a Villa Morazzana aveva registrato delle voci, che si intreccia con la storia vissuta dai giornalisti in prima persona e il racconto di Bianca Stagno Bellincioni, la figlia di Roberto Stagno e Gemma Bellincioni, i due coniugi e primi interpreti della "Cavalleria Rusticana" che abitarono la villa per diversi anni. La figlia racconta che Gemma Bellincioni aveva visto nella villa lo spirito di "un cavaliere vestito di foggia antica", ma sono molte le storie legate alla villa. Un’altra storia di un personaggio illustre è quella di Antonio Pastacaldi, in arte il mago Wetryk, che visse in uno dei villini liberty in Viale Italia, al cui esterno ancora oggi è visibile la scritta col suo nome. Nel libro è raccontata la vicenda inquietante di un inquilino della villa, ma la storia di Wetryk supera la leggenda, rendendolo uno dei personaggi più misteriosi e interessanti mai esistiti a Livorno. Un’altra villa su cui si raccontano storie è Villa Dupouy o Villa delle Rose a Montenero, che nel 1822 ospitò George Byron, ma sempre a Montenero e Collinaia sono molti luoghi del paranormale raccontati nel libro: dai fantasmi di Villa Corridi, alla suggestiva Villa Rodocanacchi. C’è poi una storia che riguarda Via Paolo Emilio Demi, che fu il pittore delle agonie, ci sono i fantasmi dell’ospedale, di Villa Mimbelli e Villa Maria e infine le storie del centro della città, come quella dell’ultimo custode del Comune, il complesso dei Gesuiti e un immobile infestato in Viale Caprera. "Scoprendo queste storie – racconta Ursula Galli – mi sono appassionata alla storia di Livorno, per esempio alle ville che ospitarono Lord Byron o i coniugi Percy e Mary Shelley. Mi sono divertita e suggestionata durante la scrittura e in seguito alla pubblicazione mi hanno poi contattato delle persone che hanno confermato queste storie e me ne hanno fornite di nuove". Alla domanda sul cosa ne pensi dei fantasmi, Ursula Galli risponde con una frase di Madame du Deffand: "Non ci credo, però ne ho paura".

Simone Bacci