Processo sulle morti in corsia: accolto il rito abbreviato per Bonino

L'infermiera 57enne dell'ospedale di Piombino è accusata dalla procura livornese di omicidio volontario plurimo

Fausta Bonino (a destra) all'esterno del tribunale con la sua legale

Fausta Bonino (a destra) all'esterno del tribunale con la sua legale

Livorno, 18 gennaio 2019 - Il gup del tribunale di Livorno ha deciso di accogliere, in udienza preliminare, la richiesta di rito abbreviato presentata dalla difesa di Fausta Bonino, l'infermiera 57enne accusata dalla procura livornese di omicidio volontario plurimo per le morti sospette di 10 pazienti avvenute nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Piombino (Livorno) tra il 2014 e il 2015.

Bonino sarà dunque giudicata solo sulla base degli elementi di prova raccolti nella fase di indagine preliminare. Per l'accusa quelle morti furono causate dall'utilizzo, «deliberato e fuori dalle terapie prescritte», di eparina in dosi tali da «determinare il decesso» per improvvise emorragie. Il giudice ha deciso il rinvio a giudizio invece per Michele Casalis, primario del reparto di rianimazione di Piombino, accusato di omicidio colposo plurimo. La sua colpa, in sostanza, è quella di negligenza, imperizia e violazione dei protocolli terapeutici