Festa della Liberazione, omaggio al partigiano Lenny sventola la bandiera della Brigata Prizrak

Nasce una nuova sinistra a Livorno, Bottai: "La guerra è spartiacque. Lavoriamo per ’Agire’". Gli interventi del sindaco e del segretario Pd

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di Michela Berti

Ecco Lenny. Quando Lenny Bottai è arrivato ieri mattina in via Ernesto Rossi davanti al bassorilievo dedicato al Partigiano, tutti si sono zittiti. Il silenzio ha preso il posto del brusio mentre veniva appeso lo striscione ’Né un soldo, né una base, né un soldato. No alle guerre della Nato’ Lenny sventolava la bandiera rosso-nera che non è il vessillo dei tifosi del Milan ma della Brigata Prizrak mentre pronunciava queste parole: "La guerra non è iniziata a febbraio. Sono otto anni che il Donbass è sotto le bombe di quel governo che oggi è sponsorizzato dalla Nato e dall’Unione Europea e che ha fatto 15mila morti. La resistenza che celebriamo oggi è la stessa che stanno facendo le popolazioni del Donbass. L’indipendenza dell’Ucraina è giusta ma ma niente basi Nato perchè questo vorrebbe dire tornare alla guerra fredda e noi non lo vogliamo". Parole accompagnate dallo sventolio delle bandiere delle autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e di Lugansk, proprio le stesse che domenica pomeriggio hanno colorato la curva nord dello stadio durante la partita persa dal Livorno contro il Figline. Bottai sta lavorando per ricostruire una nuova sinistra a Livorno: "La guerra è spartiacque. Ci stiamo confrontando su nuovi contenuti". Non ci sarà piu Unità d’azione comunista Livorno, ora nasce ’Agire’.

Alle sue parole hanno fatto eco quelle del sindaco Luca Salvetti: "Dobbiamo tornare a chiedere a Putin di interrompere questa guerra e aprire un tavolo per il negoziato di pace, in quel tavolo si dovrà lavorare per risolvere le questioni che hanno portato allo scontro che riguardano l’Ucraina ma anche le zone del Donbass dove da anni si sta combattendo e si stanno commettendo crimini contro l’umanità. Prendo a prestito la frase di un soldato ucraino intervistato nel Donbass all’inizio del conflitto ’La guerra ha la stessa faccia da qualsiasi parte tu la guardi o la viva, ovvero la faccia della morte’". Ma il sindaco non ha perso l’occasione per tirare una stoccata alle forze di centrodestra che ieri hanno disertato i momenti ufficiali: "Mesi fa si è svolta una cerimonia nel giorno del ricordo. In quell’occasione le forze di destra c’erano dicendo che tutti i morti sono uguali: oggi non ci sono e la loro é un’assenza ingiustificata". Anche il segretario comunale del Pd Federico Mirabelli ha criticato l’assenza delle forze di centrodestra: "Resistenza e antifascismo sono valori universali. Peccato aver notato le assenze. Tutte le forze politiche che si riconoscono nei valori della resistenza devono essere presenti a queste giornate. Questi appuntamenti non sono rituali ma c’è il ricordo di coloro che ci consentono, oggi, di stare nei consigli comunali e essere eletti democraticamente".

Tra le numerose bandiere che ieri hanno sfilato per le vie della città c’era anche quella della Brigata ebraica, che nel 1944 e nel 1945 combatté a fianco degli Alleati nella campagna per la Liberazione dell’Italia.