Finestre aperte per il ricambio A scuola si va con la copertina

La situazione di alcune classi a Livorno. Il clima non è più quello di settembre e la situazione si complica

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Il gran caldo, con oltre trenta gradi, dei primi giorni di scuola, dopo la ripresa delle lezioni in presenza nelle aule superato il lockdown e l’estate, o nei giardini interni e nei cortili per garantire il distanziamento tra gli alunni, è ormai un pallido ricordo. L’autunno è entrato nel vivo e sta già facendo sentire i suoi effetti su chi deve stare per ore in classe con le finestre aperte per garantire l’areazioe degli ambienti.

Pur con gli orari ridotti perché "non sono state assegnate fino ad oggi - conferma Claudio Galatone del sindacato Un’icona - tutte le supplenze per coprire i posti vacanti" in alcune classi delle scuole superiori sono apparse le coperte di lana tra gli alunni per difendersi dai primi freddi. Stare anche solo tre ore al banco (o in cattedra) fermi per seguire le lezioni dalle 8 alle 11 con le finestre spalancate di qiesti tempi è una prova di sopravvivenza bella e buona.

Questa situazione sta generando malumore tra i ragazzi, alcui dei quali un po’ per questo disagio, un po’ per i casi positivi al covid tra studenti e professori nelle scuole superiori (Iti Galilei, Liceo Cecioni, Liceo Enriques e l’Istituto Vespucci) ieri hanno fatto sciopero al liceo Cecioni per chiedere il ripristino delle lezioni da casa. Ma molti studenti di altre scuole, pur avvertiti dello sciopero tramite il tam tam sui social, non hanno aderito. "Si preferisce di gran lunga restare in classe" la convinzione prevalso al Galiei, all’Enriques e al Vespucci. Tra i dirigenti scolastici si sta già pensando, con preoccupazione, come risolvere il problema del clima autunnale e invernale.

Tenere le finestre aperte diventa impossibile con il freddo. Si pensa al ricambio d’aria tra un’ora di lezione e l’altra. Il rischio insomma è che gli alunni e i prof ore danno un malanno nelle classi con le finestre aperte che prima o poi dovranno essere chiuse. C’è incertezza poi sull’uso delle mascherine in aula: per ora con il distanziamento di un metro tra un ragazzo e l’altro non viene indossata ma, se i ragazzi alzano, si muovo per la scuola, o si avvicinano tra di loro, o al professore la devono mettere.

In alcune scuole superiori sono però i professori a chiedere agli alunni di restare in aula con la mascherina per la durata della lezione, una condizione questa non facile ora che sono tenutenti aperte le finestre costantemente, ma quando il fresco di farà più pungente e saranno attivi gli impianti di riscaldanto c’è da temere che le cose si complicheranno.

Monica Dolciotti

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