Fumi delle navi in porto La protesta sul lungomare

Ai Tre Ponti il presidio dei i soci del Coordinamento Livorno Porto Pulito . Volantinaggio per informare i cittadini della battaglia contro l’inquinamento

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Presidio e volantinaggio domenica scorsa sul lungomare del Coordinamento Livorno Porto Pulito, nato come gruppo facebook per dare voce ai cittadini preoccupati per l’effetto delle emissioni inquinanti prodotte dalle navi ferme in porto che, per far funzionare i loro apparti di bordo, lasciano i motori accesi. Così domenica ai Tre Ponti tre intrepidi soci del Coordinamento Livorno Porto Pulito, Claudio Norfini, Cristina Marcato e Fausta Setti si sono offerti di stare al presidio e di fare volantinaggio per informare i cittadini della battaglia che loro, insieme agli altri membri di questo sodalizio ambientalista, stanno portando avanti.

Mettono in chiaro però: "Noi del Coordinamento non vogliamo fermare il porto, fonte di occupazione per tante famiglie. Vogliamo che le navi in transito o agli ormeggi, smettano di avvelenarci. Le soluzioni ci sono: elettrificazione delle banchine, uso di carburanti più puliti e controlli sulle ciminiere delle navi". Ricordano: "Ogni anno il porto di Livorno produce 80mila tonnellate di sostanze inquinanti quali CO2, ossidi di zolfo, ossidi di azoto e polveri sottili. Tutte queste emissioni colpiscono chi lavora in porto e chi abita nei dintorni".

Fausta Setti spiega: "Civitavecchia è il quinto porto più inquinanti in Europa e Livorno è l’ottavo porto più inquinato d’Europa. Da indagini epidemiologiche condotte a Civitavecchia risulta che (sono dati della Regione Lazio) chi abita entro 500 m. di distanza dalle aree portuali ha il 31% in più di probabilità di morire di tumore e il 51% in più di morire di malattie neurodegerative". Aggiunge la Setti: "A Livorno non è mai stata fatta un’ indagine ambientale ed epidemiologica nelle zone portuali e nei dintorni".

Monica Dolciotti