Furti a raffica nei capannoni e nei rimessaggi I carabinieri prendono una banda di otto persone

PIOMBINO

Sono otto le misure cautelari, eseguite ieri mattina dal nucleo investigativo dei carabinieri, con il supporto dei colleghi di Arezzo e Pistoia, emessa dal Gip di Grosseto su richiesta della Procura. Si tratta di tre custodie cautelari in carcere nei confronti di tre romeni, oltre ad altre misure ancora per altri tre romeni, un pistoiese e un grossetano, questi ultimi obbligo di dimora nel Comune di residenza. I militari hanno sgominato una vera e propria banda di rom e cittadini romeni che da mesi stavano compiendo furti in tutta la provincia di Grosseto, a Venturina, a Piombino e nel Senese in uffici postali, attività commerciali ed artigianali. L’indagine è stata avviata circa un anno e mezzo fa. Emerge in modo chiaro anche la "tecnica" utilizzata per mettere a segno i furti. Per i colpi, si servivano di vetture ed automezzi, a loro volta oggetto di ulteriori furti avvenuti in precedenza; mezzi a cui venivano sostituite le targhe - anche queste sottratte ad altri veicoli. In più, i soggetti erano sempre dotati di guanti ed opportuno travisamento. La banda agiva sempre di notte, selezionando ditte, capannoni ed altre attività simili. Il tutto giustifica la varietà tipologica della refurtiva cui maggiormente miravano: attrezzi da lavoro, rame e altri metalli, gasolio per motori, ma anche generi alimentari. La banda avrebbe rubato, in diverse circostanze, motori marini: il valore della refurtiva supera i 200mila euro.