Furto sacrilego a Cecina, rubato un tabernacolo con le ostie consacrate: messe nere?

E' stato portato via dalla cappella dell'ospedale. Il sospetto dei riti satanici. Il vescovo: "Un gesto che offende tutti, anche chi non è credente"

Il vescovo Campiotti (Fotocronache Germogli)

Il vescovo Campiotti (Fotocronache Germogli)

Cecina (Livorno), 16 dicembre 2022 - E' stato rubato dalla cappella dell'ospedale di Cecina il tabernacolo con il Santissimo Sacramento, cioè con la particole consacrate all'interno.

"Si tratta di un fatto gravissimo, che sembra avvenuto in pieno giorno durante l'orario di apertura della cappella", scrive Toscanaoggi dando la notizia del furto. Tenendo presente che il valore economico del tabernacolo non è molto e che si tratta di un oggetto difficilmente commerciabile, l'attenzione si concentra sul furto delle ostie consacrate, che "è sacrilegio, un oltraggio molto pesante per i credenti e anche evento inquietante perché spesso associato a riti di profanazione che coinvolgono talvolta sette segrete".

Domenica prossima nelle chiese di Cecina, durante le messe festive, saranno elevate particolari preghiere di riparazione ed al più presto nella cappella dell'ospedale sarà celebrata una santa messa.

"La profanazione sacrilega dell'Eucarestia avviene oltre tutto anche in un luogo particolare come quello dell'ospedale, luogo di sofferenza nel quale la presenza del cappellano e della cappella si pongono come un aiuto ad affrontare il difficile momento della malattia", scrive sempre Toscanaoggi. Del fatto è stata fatta denuncia ai carabinieri di Cecina ed è stato informato il vescovo di Volterra Roberto Campiotti.

Il furto "costituisce un oltraggio a quanto di più prezioso esiste nella fede di milioni di persone". Così il vescovo Campiotti. "L'episodio che si è verificato nell'ospedale cittadino di Cecina offende il credente e anche chi si dichiara non credente - aggiunge il vescovo in una nota -, in quanto costituisce un oltraggio a quanto di più prezioso esiste nella fede di milioni di persone: la presenza viva e vera del Signore Gesù nel Sacramento dell'Eucarestia.

Per Campiotti "dall'Eucarestia scaturisce tutto il bene della Chiesa ed anche le opere di carità che compiono i cristiani, accogliendo i fratelli più fragili, sofferenti nel corpo e nello spirito. Per questo il sacrilegio compiuto con il furto del tabernacolo con le ostie consacrate offende non solo il Corpo eucaristico di Cristo, ma anche quell'altro corpo nel quale Lui vuole essere riconosciuto, come ci ricordano i Padre della Chiesa: quello dei poveri. Senza l'Eucarestia non esisterebbero tanti gesti di amore e tanti spazi di accoglienza e di misericordia".

Il vescovo spiega di aver "dato incarico ai parroci della zona, con i quali mi tengo in contatto, di elevare preghiere in riparazione di questo gesto sacrilego, cogliendo l'occasione per rinnovare la fede nella presenza del Signore in mezzo a noi, specialmente mentre ci prepariamo a celebrare il mistero del Santo Natale".