Galsi, Piombino torna in pista

Gli accordi in Algeria riaprono la strada al metanodotto. La polemica di Ceccardi con la Regione

Il 16 febbraio del 2011, 12 anni fa, la giunta regionale toscana dette parere favorevole alla Via ministeriale per la realizzazione del metanodotto che importerà gas naturale dall’Algeria all’Italia via Sardegna fino a Piombino denominato ’Galsi’. Ma poi il progetto non arrivò alla sua realizazzione. Eppure la Regione stava lavorando alla firma di un accordo con la società Galsi Spa per definire l’operatività delle compensazioni. Che prevedevano la realizzazione di una condotta sottomarina da Piombino all’Elba per consentire la metanizzazione dell’isola. "Ora gli accordi del Governo – afferma Susanna cerccardi parlamentare euriopeo della Lega – riesumano finalmente il progetto Galsi, affossato a suo tempo dall’ostruzionismo del Pd toscano. Ottima notizia per Toscana e Italia: il Mediterraneo torna finalmente al centro dell’agenda geopolitica energetica del Paese e dell’Europa". "Nel luglio del 2022 avevo interrogato l’Ue per chiedere quale fosse lo status sulla realizzazione del Galsi. Progetto strategico per l’autonomia energetica del Paese, tanto da essere inserito nel piano europeo di ripresa economica (EERP) del 2010 e ricevere un finanziamento europeo di 120 milioni di euro – ha proseguito Ceccardi – nella risposta all’interrogazione, la Commissione mise nero su bianco che nonostante il sostegno finanziario, il progetto non aveva compiuto i progressi necessari, la sovvenzione revocata e i fondi tornati al bilancio dell’Ue. La colpa? La Regione Toscana aveva rallentato la realizzazione dell’opera". Intanto i comitati no gas dicono no anche al Galsi e manifesterano l’11 marzo.