Ghaith Weslati, da clandestino a talento della boxe: "Ragazzi, prendete la strada giusta"

Il tunisino di 22 anni debuterrà il primo luglio a Milano con Opi Since 82

Ghaith Weslati

Ghaith Weslati

Livorno, 10 giugno 2022 - ​Prossimo appuntamento per il Team Mangusta della Spes, il debutto del nostro Ghaith Weslati a Milano con la OPI SINCE 82 per il torneo delle cinture nella categoria superpiuma. Un incontro importante, per la storia che rappresenta. Con queste parole la Spes Fortitude annuncia sui social l’incontro del primo luglio a Milano al palazzetto dello sport Salvatore La Serra. Per la storia che rappresenta… Quale storia?

Quella di Ghaith Weslati, un giovanissimo tunisino di appena 22 anni, occhioni da cerbiatto e sorriso contagioso che il primo luglio entra nel mondo dei professionisti del pugilato, pesi super piuma. Appena 58 chili, capelli neri come la pece, fisico esile ma di una potenza travolgente. Il ‘pupillo’ di Lenny Bottai, pugile super premiato. "Ghaith è arrivato da me nell’estate dello scorso anno, non sapevo la sua storia, ma ho visto subito che aveva qualcosa di speciale…". Lenny ha fiuto e Ghaith ha iniziato ad allenarsi. I primi incontri poi il talento perchè Ghaith faceva parte della nazionale tunisina arrivata in Italia per fare degli incontri. Una volta sul territorio italiano però il sapore della libertà è stato forte ed è scappato dal suo gruppo. Ha girovagato per l’Europa prima di arrivare a Livorno ed incontrare il comunista pugno di ferro. "Era molto timoroso – racconta Lenny – ma io sono stato chiaro sin da subito: qui si rispettano le regole e si devono avere certi comportamenti. Ghaith piano piano si è lasciato andare a mi ha raccontato la sua storia.

In Tunisia, dove c’è la sua famiglia, ci sono molti problemi e lui ha paura di tornare per questo vuole rimanere in Italia e farsi una nuova vita. In passato ha sbagliato, ma da quando ha messo piede in palestra da me ha cambiato vita. Ha chiesto la protezione internazionale e ora aspetta l’articolo 19, permesso speciale". Vive in una casa popolare a Shangai con la sua ragazza che studia all’Università, ha un lavoro come collaboratore domestico, si allena e soprattutto fa il collaboratore in palestra per fare sport con i bambini che lo adorano. Matteo, 8 anni e il fratellino Dario 6, lo travolgono quando Ghaith entra in palestra. "E’ bravissimo – dice la madre sorridendo – e noi siamo felici che i nostri figli facciano attività fisica con lui". Salti con la corda, circuito, il sacco: "Facciamo il sacco – dice il piccolo Matteo con una parlantina da avvocato – è molto divertente".

Ghaith ora è sereno: "Sono contento perchè questa è la strada che voglio – dice – ho fatto un corso di italiano per parlare bene". Una strada lontana da casa: "La mia famiglia mi manca molto ma io ho scelto di vivere qui – dice – perchè in Tunisia non potevo avere quello che desidero, cioè fare il pugile professionista. E mangiare pastasciutta, al pesto e al salmone!".

Poi aggiunge: "Farò di tutto per farmi accettare. Qui in palestra sono stato subito accolto bene, sono uno di loro, non uno straniero". Parla e guarda Lenny. E sorride: "E’ il mio fratello maggiore. So che quando mi dice una cosa, anche se non mi piace, lo fa per il mio bene e quindi seguo sempre i suoi consigli". Ghaith ci dà una bella testimonianza di come ci si può rialzare dagli errori e rivolgendosi ai suoi coetanei dice: "Non prendete mai la strada facile perchè può portare a un punto brutto. Scegliete sempre la strada più difficile che però alla fine vi darà tante soddisfazioni". Casa e lavoro, lavoro e casa. "Mi aiuta con i bambini più fragili – dice Lenny – e con i progetti sociali. Non c’è bisogno che lo chiami, vede da solo dove c’è bisogno di lui. E’ un ragazzo speciale che merita la nostra fiducia".

E ha conquistato anche quella del questore Roberto Massucci, per niente tenero con chi sgarra, ma guardando quegli occhi affamati di speranza, gli ha concesso una chance. Ghaith ha #sceltolastradagiusta.