Giorno del Ricordo, è ancora guerra

Piombino, l’Anpi critica l’amministrazione per l’uso ’politico’ delle Foibe. La replica di Fratelli d’Italia

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La Seconda Guerra Mondiale è stato un conflitto lacerante, non solo per le tante vittime, ma anche per i risvolti sociali e culturali che a distanza di quasi 80 anni si fanno sempre sentire. E così non si trova ancora una sintesi te sul Giorno del Ricordo, la giornae commemorare le vittime delle Foibe. Per l’Anpi di Livorno e di Piombino "la celebrazione del Giorno del Ricordo tenuta nella sala consiliare è stata ancora una volta un’occasione mancata per dare un contributo critico alla lettura e all’interpretazione del passato". " Si è ceduto invece – sottolinea il presidente Anpi Gino Niccolai – ad un uso pubblico della Storia e della Memoria che anche una qualsiasi studentessa o studente italiano del secondo ciclo (le superiori), ma forse anche del primo (primaria e “medie”), non avrebbe avuto difficoltà a giudicare del tutto scorretto e inappropriato. L’Amministrazione Comunale della Città di Piombino, Medaglia d’Oro al Valor Militare della Resistenza, ha infatti organizzato una iniziativa torbida e orientata ad un uso ideologico di una pagina drammatica della storia d’Italia e d’Europa, decontestualizzando e distorcendo eventi, confondendo memoria individuale con la storia, ignorando la successione temporale degli eventi. Insomma un’iniziativa che niente aveva a che vedere con l’indagine e l’approfondimento, quindi del tutto distante dalle finalità di un’istituzione pubblica espressione dei cittadini e perfino distante dalla legge istitutiva del Giorno del Ricordo. Per citare il Presidente Nazionale dell’AnpI, Gianfranco Pagliarulo, “Non si faccia il Giorno del Ricordo un momento di ulteriore strappo, di divisione tra Italiani, Sloveni e Croati. Sia davvero una giornata di Memoria osservante di tutte le Memorie: delle Foibe, degli esodati, delle stragi operate in Slovenia e al Confine. Sia una giornata di rispetto e non di oltraggio, di analisi storica e non di propaganda".

"E’ venuto il momento di capire che nelle tragedie non ci sono colori, non c’è politica, non c’è fanatismo– replica Danilo Dilio di Fratelli d’Italia Piombino – gli errori del passato vanno ricordati TUTTI e ciò per evitare che si ripetano in futuro giustificati da una semplice appartenenza politica. I genocidi sono tutti da condannare e non trovano alcuna giustificazione. L’amministrazione attuale, come mai successo sino ad oggi, ha dato risonanza a tutte le importanti ricorrenze nazionali, forse con anche maggiori enfasi rispetto al passato.

Diventare “gelosi” perché finalmente anche Piombino, come nel resto d’Italia, vengono celebrati tutte le ricorrenze è soltanto un brutto insegnamento per le future generazioni, oltre che un grave sgarbo alla memoria di colui che questo giorno lo ha voluto e lo ha istituito, il Presidente Carlo Azelio Ciampi".

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