"Sono nata durante la pandemia"

Ciao Gemma, la piccola livornese venuta al mondo il 14 marzo all’ospedale della Versilia. Il racconto del padre

Un reparto maternità in ospedale (Newpress)

Un reparto maternità in ospedale (Newpress)

Livorno, 16 marzo 2020 - «Sarà il motto di mia figlia, così dirà ai suo nipoti ’Io sono nata durante la pandemia’". Emanuele Carmassi è felice e commosso quando parla della nascita della sua prima figlia, Gemma. Emozionato come un padre lo è in questi momenti speciali. Ma emozionato anche perché sua moglie, Romina, ha partorito in uno dei giorni più difficili per il nostro paese, mentre fuori dalla sala travaglio il Covid-19 contagiava tantissime persone.

Ma la forza della natura è eccezionale: nel bene, come per la nascita della piccola Gemma, nel male come nel dilagare di questo virus che sembra inarrestabile. "Stiamo vivendo una situazione paradossale – racconta Emanuele – perché nessuno è ammesso qui a vedere mia figlia. Solo mia moglie e io. Niente nonni, parenti che l’hanno vista in fotografia. Anch’io l’ho potuta toccare solo in sala parto, un secondo...". Il desiderio è quello di tornare a casa, al più presto. "Ci muoviamo indossando le mascherine – dice – qui tutto il personale ha mascherine e guanti. C’è massima attenzione. Quando, sabato mattina, siamo arrivati perché Romina aveva rotto le acque, ci hanno misurato la temperatura all’ingresso e fatto tutte le domande d’obbligo in questo momento così delicato". Poi l’attesa e alle 23 il primo pianto. Benvenuta Gemma, che il tuo nome sia per tutti un augurio di speranza. Michela Berti