"Ho ritrovato il coraggio di ricordare"

Livorno, per la prima volta nonna Paola alla commemorazione dell’alluvione. La sua famiglia fu distrutta

"Quando ho visto passare il corteo con le fiaccole accese davanti casa, sono rimasta colpita. In quel momento ho sentito l’impulso di uscire e unirmi alle persone che stavano passando. L’ho fatto per la prima volta dopo cinque anni". A parlare è Paola Ramacciotti che abbiamo incontrato al termine della fiaccolata per commemorare le vittime dell’alluvione del 2017.

La tragica notte tra il 9 e 10 settembre 2017 Paola Ramacciotti ha perso il marito Roberto Ramacciotti, il figlio Simone, la nuora Glenda e il nipotino di 4 anni Filippo.

La sorellina di Filippo, Camilla è sopravvissuta perché nonno Roberto l’ha salvata in tempo dall’acqua e dal fango che aveva invaso l’abitazione nel seminterrato della villa di famiglia in via Rodocanacchi. Nonno Roberto e nonna Paola abitavano al piano superiore.

"La piccola Camilla oggi ha 7 anni, è forte, sa ogni cosa. – ha aggiunto nonna Paola – Tutta la famiglia la coccola e cura con amore...". Nel dirlo la voce ha tradito l’emozione, gli occhi si sono inumiditi. La ferita nel cuore è sempre aperta.

Come lo è per tutti gli altri familiari che hanno partecipato ieri sera alla fiaccolata per il quinto annivesario dell’ alluvione del 9 e 10 settembre 2017, quando un nubifragio di proporzioni bibliche devastò Livorno e fece otto vittime. Persero la vita: oltre Glenda Garzelli e il marito Simone Ramacciotti, il loro bambino Filippo e il nonno Roberto, anche Raimondo Frattali e Roberto Vetusti più a sud in via Santalò. Martina Bechini, una giovane sposa che abitava con il marito nel quartiere di Collinaia. La donna fu trascinata via dalla sua abitazione dalla furia delle acque. Gianfranco Tampucci fu ritrovato per ultimo.

Ieri sera partendo dal viale Nazario Sauro, dove c’è l’allestimento fotografico intitolato ’Risorgi Livorno’, il corteo con le fiaccole accese ha iniziato il suo percorso, come nelle precendenti edizioni, per raggiungere la Rotonda d’Ardenza.

Ma per la prima volta è passato, senza fermarsi, dall’abitazione della famiglia Ranacciotti. Poi lentamente ha proseguito il cammino fino alla Rotonda, sferzata dal libeccio. Così fuori programma tutti si sono spostati all’interno della Rotonda per il saluto del sindaco e per seguire l’omaggio musicale degli strumentisti del laboratorio musicale e corale del Teatro Goldoni, diretti dal maestro Alessandro Preziosi.

"Sono passati 5 anni, 1825 giorni, trascorsi nel ricordo di quella tragedia e nel lavoro intenso fatto per dare a Livorno una nuova struttura e un nuovo piano di protezione civile, per far fronte al maltempo e alle possibili emergenze collegate" ha detto il sindaco roivolgendoci alle famiglie delle vittime del 10 settembre 2017, alle autorità (c’erano anche il questore, il sindaco di Collesalvetti e una rappresentanza della Provincia e del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale e della Regione) e ai volontari e operatori della protezione civile.

"Ma il nostro lavoro andrà avanti ancora per perfezionare e migliorare quello che è stato già fatto – ha aggiunto il sindaco – E mi rivolgo alle famiglie delle vittime per dire che le istituzioni sono accanto e saranno sempre a loro". Poi è seguito un minuto di silenzio e raccoglimento, terminato il quale la parola è passata agli strumenti e al coro del Goldoni.

Monica Dolciotti