I costi delle materie prime incidono su Darsena Europa

I problemi legati agli aumenti provocano uno slittamento dei tempi. Si dovrà aspettare per la gara definitiva che era preannunciata entro luglio

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Il futuro s’avvicina, ma non così velocemente come si poteva sperare. Ovvero: la Darsena Europa, per la quale è già stata assegnata la gara sulle opere foranee, dovrà aspettare ancor qualche tempo per la gara definitiva che era stata preannunciata entro luglio.

E’ un’opera complessa, già riprospettata di massima più volte, ma che subisce anche certe modifiche delle leggi sugli appalti che richiedono altri ritocchi. Siamo dunque ai ritocchi del progetto da appaltare: il che comporta, oltre al lavoro degli uffici tecnici ed amministrativi dell’Autorità di sistema portuale, anche un nuovo passaggio a Roma al consiglio superiore dei lavori pubblici.

Il commissario governativo per l’opera, che è il presidente dell’autorità di sistema Luciano Guerrieri, assistito dalla vice-commissario Roberta Macii, ha affrontato il tema dei ritocchi al progetto anche a Rom, sottolineando la necessità di abbreviare per quanto possibile l’iter. Luciano Guerrieri del resto ha già una esperienza importante come commissario al porto di Piombino dove è riuscito a operare con rapidità realizzando opere importanti, ma i problemi ora non mancano. Ci sono parecchi temi sui quali Guerrieri e Macii sono costretti a confrontarsi con il mercato: il forte aumento di costo delle materie prime, che ovviamente si riflette anche su quelle per le banchine da costruire dove attualmente sono le vasche di colmata; la “stabilizzazione” delle vasche stesse, con l’apporto di materiali inerti il cui trasporto costerà di più: i fondali di banchina, sui quali ci sono indicazioni ufficiali per i 16 metri ma anche “voci”- compresa quella del presidente della Regione Toscana- che si spingerebbero sui 20 metri. E Giani non è solo una “voce” qualsiasi, perché la Regione ha contribuito all’intero progetto per un cospicuo finanziamento.

Avere un fondale di 20 metri non è un dettaglio, vista la corsa in atto alle mega-portacontenitori da 25 mila Tee che pescano a pieno carico almeno 18 metri. Vorrebbe dire offrire un porto adatto non solo alle navi medie, con l’obbligo per le grandi di utilizzare i trasbordi sui “feeder”, ma proprio anche ai giganti. Ammesso che la Darsena Europa possa un giorno diventare non solo darsena ma anche “piattaforma” come era stato ipotizzato all’inizio, salvo i ridimensionamenti e l’impegno di procedere a “step”.

Temi complessi dunque, quelli sui quali si lavora a palazzo Rosciano, ma con le assicurazioni che lo stesso presidente Guerrieri avrebbe avuto al ministero competente: ritocchi al progetto si, riduzioni di portata e di ricettività no. E tempi da rispettare il più possibile. Invece che a luglio, la gara slitterà probabilmente ad autunno. Sapendo che ci sono già importanti gruppi che scaldano i motori per concorrere.