I fossi invasi da piccole meduse

La biologa de Biasi del Centro interuniversitario: "Trasportate dalle correnti. Dette ’polmone di mare’"

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Un tempo nei fossi di Livorno era fiorente la produzione di ostriche. Sembra un parodosso, ma è storia. Oggi nelle loro acque non più cristalline, da diversi giorni sono visibili banchi di meduse bianche, con il cappello largo. Sono così numerose da avere destato parecchia curiosità. "Non si era mai visto prima" i commenti di chi frequenta quotidianamente i fossi perché ci tiene la barca ormeggiata.

Dall’Autorità Portuale, che è competente per queste vie d’acqua, ci confermano che "sono arrivate nei fossi trasportate dalla corrente. I fossi sono collegati con il mare perché sono nati e sono stati usati dal XVII secolo come vie commerciali per il traporto delle merci fino all’inizio del secolo scorso.

Per saperne di più su questo fenomeno inusuale, ci siamo rivolti ad Anna Maria de Biasi, biologa marina, responsabile ambiente del Centro interuniversitario di biologia marina di Livorno.

"Il mare è un mondo vivente dunque una realtà non statica. – premette la dottoressa de Biasi – La presenza delle meduse nei fossi di Livorno (le comunemente note come ’polmone di mare’ o rhizostoma pulmo, non particolarmente urticanti) anche se apparentemente non abituale, è un fatto legato alle dinamiche del mondo marino. Le meduse in generale fanno parte del gruppo del plancton e non hanno movimento autonomo, per cui sono sospinte dalle correnti. Si nutrono di plancton". Le meduse però hanno anche altre fonti di sostentamento determinate dall’uomo. "Noi versiamo in mare anche rifiuti organici oltre che contaminanti. – precisa la dottoressa de Biasi – Questo succede anche per i fossi di Livorno. Le meduse perciò anche in acque meno favorevoli possono sopravvivere più o meno a lungo. Queste meduse si riproducono due volte l’anno: in tarda primavera e tarda estate".

A contribuire alla proliferazione e sopravvivenza delle meduse "contribuisce l’aumento delle temperature delle acque anche dei fossi. – prosedue la dottoressa de Biasi – Queste meduse vivono fino a due anni. La salinità dell’acque è altrettanto fondamentale per la loro esistenza. Visto che nei fossi c’è acqua di mare, l’habitat è quasi ideale. Tuttavia resta da capire quanto sopravviveranno nei fossi di Livorno".

Conclude la dottoressa de Biasi con una curiosità: "Alcuni biologi marini stanno studiando la composizione delle meduse e pare che questa specie detta ’polmone di mare’ contenga sostanze antiossidanti. Questa linea di ricerca è molto promettente per i possibili risvolti non solo in campo terapeutico, ma anche nutrizionale e cosmetico".

Monica Dolciotti