"I giovani, un problema di ordine pubblico"

Livorno, il sindaco Salvetti, l’assessore Raspanti e il garante Romboli suonano un campanello d’allarme: "Proviamo a dare risposte"

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di Michela Berti

Gli adolescenti sono coloro che hanno sofferto enormemente il lockdown e la pandemia. E la sofferenza continua soprattutto per coloro che, per scelte familiari, non hanno il greenpass e quindi non possono partecipare a molte attività, da quelle sportive a quelle culturali. Per questo, in una fase di allentamento delle misure restrittive, il Governo deve pensare, prima di tutto, proprio a loro. E’ questo il filo rosso che unisce gli appelli del sindaco Luca Salvetti, dell’assessore Andrea Raspanti e del garante per l’infanzia e l’adolescenza Stefano Romboli contenuti in una lettera inviata ai Garanti nazionale e regionale per l’Infanzia e l’adolescenza. "I ragazzi sono diventati un problema di ordine pubblico – dice Raspanti – e questo non lo possiamo accettare". E’ su tre filoni – scuola, sport e volontariato – che il sindaco intende dare un segnale di cambiamento: dopo l’autogestione gli studenti saranno coinvolti in percorsi civici di partecipazione; sarà attivato un confronto con le società sportive perchè molti giovanissimi hanno lasciato le attività e entro la fine dell’anno sarà fatto un registro comunale dove i ragazzi si iscriveranno per rendersi disponibili alle iniziative di volontariato. In attesa che questi pregevoli progetti diventino realtà, Romboli ha scritto ai garanti.

"A seguito delle numerose segnalazioni pervenute dal dicembre 2021 dalle famiglie e dai minorenni relative ai trasporti pubblici e scolastici, all’accesso alle attività sportive, culturali, ludiche e ricreative, alla gestione in ambito scolastico delle “quarantene” rivolgo alla vostra attenzione queste considerazioni. La fascia d’età 12-18 è stata trascurata molto in questi due anni malgrado sia quella più importante dal punto di vista degli sviluppi a livello cerebrale e dei cambiamenti che formano l’identità attraverso le relazioni. Le misure adottate espongono le persone a maggiori penalizzazioni e sacrifici: ricordo e sottolineo che fino a 18 non c’è libertà di scelta e potere di decidere se vaccinarsi o no e le scelte e la volontà dei genitori e familiari sono decisive. Condizionare la fruizione di alcuni servizi (come quelli di trasporto pubblico) o la partecipazione ad attività sportive, culturali e ricreative da parte dei minorenni over 12 all’obbligo del green pass entra in tensione con la garanzia dei diritti dei minorenni così come sono sanciti dal nostro ordinamento e dalle convenzioni internazionali che esso accoglie. Lancio un appello alle persone con responsabilità istituzionali a agire affinché le criticità e i disagi creati dalla gestione della pandemia e dalle soluzioni e dai provvedimenti intrapresi per la sicurezza sanitaria possano essere arginati e ridotti. Stiamo andando incontro a uno scenario di minor rischio e alla conclusione dello stato di emergenza, ritengo che sia fondamentale dare assoluta priorità a interventi che ripristinino condizioni adeguate e sostenibili per i minorenni ai quali è necessario garantire la più piena partecipazione sociale. Chiedo inoltre che il Governo vari una strategia nazionale finalizzata a promuore e favorire, a cominciare dai territori - attraverso maggiori e specifici finanziamenti e risorse dal Governo Nazionale e Regionale - spazi di relazione e di prossimità per favorire socializzazione e aggregazione. Serve mettere in piedi una rete di supporto e di ascolto, di sportelli e di serviziattività, anche informali e con professionisti e tali da favorire l’incontro con le fragilità e le possibilità di intercettare in anticipo i segnali di difficoltà. Penso a un intervento pubblico per evitare il consolidamento del divario favorito dalle disuguaglianze socio-economiche fra chi ha risorse per permettersi attenzione e cura e chi non le ha. Infine auspico che si faccia ogni sforzo per evitare che anche la prossima stagione 2022-2023 possa presentare così tante criticità e disagi, a cominciare dal mondo scolastico, e si parta dalla consapevolezza che serve una programmazione e rigenerazione complessiva e organica, senza limitarci alla speranza di un ritorno generico e retorico alla normalità, visto che tutto ci induce a pensare che la convivenza con la pandemia sarà ancora lunga".

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