"I paladini dell’ambiente fanno solo terrorismo. Ecco la verità"

Livorno, dure le parole di Martini segretario Uiltec: "Dobbiamo pensare ai rifiuti come bene da sfruttare, non come monnezza"

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E’ un sindacalista, segretario provinciale di Uiltec, Massimo Martini, ma è prima di tutto dipendente di Eni. Dal 2016 Eni ha investito 43 milioni di euro all’anno per investimenti in manutenzione ordinaria e straordinaria. Dal 2016 sono state fatte 94 assunzioni a tempo indeterminato.

"La raffineria di Stagno è uno stabilimento petrolchimico sotto la legge Seveso, a rischio rilevante – dice Martini – raffiniamo prodotti del petrolio, non lavoriamo margherite per fare il té. I rischi li conosciamo tutti".

L’esplosione del forno è stata un evento eccezionale

"E’ successo un evento straordinario. Grazie alla formazione che Eni impone ai suoi dipendenti siamo riusciti a contenere quello che poteva accadere. La catastrofe non è avvenuta grazie proprio all’intervento immediato delle squadre del primo soccorso. Facciamo anni di formazione proprio sui rischi per affrontare situazioni estreme. Grazie a questo, siamo riusciti a contenere l’evento in poco tempo. Comprendo i timori delle persone, la paura è stata tanta ma dobbiamo elogiare le competenze e ritenerci fortunati ad avere un impianto gestito da una multinazionale seria come Eni che ha sempre puntato alla salvaguardia della salute e dell’ambiente".

Da tempo la Uil sta portando avanti una battaglia per aiutare il processo di riconversione della raffineria mantenendo l’occupazione.

"Sì, ci stiamo battendo per fare in modo che questa realtà, che da oltre 80 anni porta ricchezza sul territorio, continui ad operare. Lo scenario futuro è l’abbandono del petrolio ma l’energia serve a tutti e ci sarà questa transizione verso fonti alternative. Eni su questo sta investendo. Ora c’è una grande opportunità da cogliere: considerare i rifiuti come fonte primaria e non come monnezza. Dobbiamo lavorarli e trarne ricchezza".

La volontà politica però è quella di mantenere il presidio sul territorio...

"Sposo in pieno le dichiarazioni del sindaco Salvetti che ha detto ’Eni è strategica per il territorio’ non ci possiamo permettere di abbandonare questo impianto per vedere colline di pini ma senza un futuro economico. Si tratta di metterci a un tavolo per stabilire quali siano i processi di riconversione che garantiscano posti di lavoro e salvaguardia ambientale".

Questo tavolo tutti lo chiedono ma...

"Noi l’abbiamo chiesto da mesi. Una richiesta condivisa da tutte le istituzioni toscane, siamo in attesa della chiamata. Il passare del tempo non aiuta e lancio un appello anche attraverso La Nazione per sollecitare la convocazione dell’incontro a Roma".

Gli ambientalisti sono sul piede di guerra. Che ne pensa?

"I ’paladini’ dell’ambiente fanno solo terrorismo. Quando parliamo di impianti all’avanguardia e li chiamiamo inceneritori si vuole solo strumentalizzare. O ci sono dei dati specifici oppure è meglio stare zitti. L’obiettivo non è mandare via le industrie ma creare ricchezza pulita".

Michela Berti

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