Il bimbo non è al nido, parte il messaggio ai genitori

Il servizio voluto dal Comune. Lunedì l'esperimento all'Alveare

asilo

asilo

Livorno, 5 ottobre 2018 - 'Amnesia dissociativa trasitoria', una patologia che può colpire chiunque. Genitori che, convinti di aver regolarmente lasciato il bambino all’ asilo, si accorgono invece di non averlo fatto, e questo avviene quando ormai è troppo tardi. Ben tre episodi culminati con la morte dei piccoli per ipertemia, soltanto nel nostro territorio.

Allarme rosso e correre ai ripari come provvedimento immediato. Il Comune presenta ufficialmente il suo ‘sistema di segnalazione delle assenze ingiustificate dei bambini di nidi e scuole comunali d’infanzia’.  Stella Sorgente, vicesindaco, introduce l’importante incontro conoscitivo: «Avevamo già messo in campo una prima modalità di prevenzione del problema, attraverso le telefonate delle educatrici e delle insegnanti alle famiglie dei bambini che risultavano assenti senza giustificazione. Il nuovo sistema permetterà di facilitare il lavoro di tutti attraverso un modello informatico». La Sorgente sottolinea come molti comuni si stiano attrezzando, rammentando il confronto di alcuni giorni fa al Cred, sullo stesso tema: «Furono spiegate nel dettaglio le peculiarità di questa patologia, e le dimensioni di un problema che potenzialmente potrebbe riguardare ciascuno di noi».

La Regione Toscana ha stabilito che da gennaio del prossimo anno tutti i Comuni dovranno adottare delle misure preventive: «Quindi siamo in anticipo sulle direttive regionali. Le strategie possono essere diverse». Il sistema entrerà in funzione a partire dal 15 ottobre, ma già da lunedì è prevista una fase di sperimentazione rivolta ai soli bambini che frequentano il centro ‘Alveare’. «Un servizio importante – aggiunge il vicesindaco – apprezzato dalle famiglie. Già nel primo periodo con le telefonate obbligatorie da parte delle insegnanti, c’era stata una grande attenzione, ne abbiamo percepito il bisogno. I fatti accaduti hanno scatenato ansie e timori».  Susanna Cenerini, dirigente all’istruzione, sottolinea: «Preciso che si tratta una fase sperimentale che deve ancora perfezionarsi da un punto di vista informatico, una misura di prevenzione. Sarebbe errato pensare che il Comune possa sostituirsi ai genitori. E’ soltanto un aiuto che forniamo. Può darsi che nei primi tempi ci sia qualche messaggio in più, ci vorrà il tempo necessario per prendere le misure».