Il dissenso rende libero il consenso

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Michela

Berti

Ora non ci sono più dubbi. La linea della segreteria comunale del Pd, che punta alla riconferma al prossimo congresso, è chiara: il ’modello Livorno’ - con un sindaco civico che ha riportato la città in mano al centrosinistra dopo i cinque anni grillini - non è in discussione. Luca Salvetti è già pronto per fare la prossima campagna elettorale con i colori del Pd e di tutte quelle forze - da Casa Livorno a Cambiamenti passando per Futuro - che vorranno proseguire questa esperienza amministrativa. E chi non è d’accordo con questa impostazione non è gradito nel partito. Punto.

Il segretario comunale Mirabelli non è stato ’Dottor Sottile’ l’ha proprio detto chiaro e tondo alla riunione di venerdì sera a Colline dove era invitato il sindaco, un pezzo di giunta (gli assessori piddini) e i rappresentanti della maggioranza. Si accettano critiche, si legge nell’intervista in questa pagina, ma nel solco di un progetto che è ben definito. Difficile che questa strategia sia condivisa da tutti, di certo non dal circolo di Colline dove, come abbiamo letto nell’intervista rilasciata a La Nazione da Pasquale Lamberti, c’è un bel po’ di mal di pancia sul Salvetti-bis. Il circolo capitanato da Cecchi va controcorrente ed ha una sola possibilità per far saltare la linea: vincere il congresso e scardinare l’attuale segreteria. Una sezione numerosa, quella di Cecchi, che si sta ingrossando grazie all’impennata di tesserati delle ultime settimane. Un circolo dove, tra l’altro, ci sono nomi illustri, come il consigliere regionale Francesco Gazzetti che si potrebbe trovare tra due fuochi, in una posizione non certo piacevole in quanto massimo rappresentante di Livorno fuori dai confini cittadini.