Cosa succede a Gorgona, l’isola-carcere nel mare toscano davanti Livorno? Lo ha raccontato Antonio Tibaldi in ’Gorgona’ documentario vincitore del Concorso Italiano alla 63esima edizione del Festival dei Popoli. La cerimonia di premiazione si è svolta sabato 12 novembre al cinema La Compagnia di Firenze.
La Gorgona, a una trentina di chilometri da Livorno, è un’isola-carcere, ma del tutto particolare. È l’unico penitenziario in Europa concepito come una colonia agricola, in cui i detenuti lavorano per produrre verdure o formaggi, per allevare animali o curare orti. Uno spazio di lavoro che permette ai detenuti di vivere all’aria aperta, in un ambiente che sembra un paradiso.
Antonio Tibaldi è un regista italo-australiano che vive a New York. I suoi film sono stati presentati in festival internazionali tra i quali Sundance, San Sebastian, IDFA, Rotterdam e Tribeca. Per UNTV (Televisione delle Nazioni Unite) realizza documentari in Sud America, Centro America, Africa e Asia.
Lo sguardo della macchina da presa di Tibaldi segue le giornate di chi sconta una pena e di chi lavora in un carcere che non sembra un carcere e che la macchina da presa restituisce al nostro sguardo come fosse uno spazio fuori dal mondo.
"Al termine del primo sopralluogo nel 2017, – racconta Tibaldi – ho scoperto che in Gorgona esiste un ‘mondo parallelo’ unico e sorprendente. Non essendoci negozi, ristoranti, cellulari, macchine, motorini, è come se il tempo si fosse fermato e non avesse contaminato l’isola. Il mio lavoro è stato quello di osservare con la telecamera il comportamento umano che avveniva di fronte a me. Osservare innanzitutto il lavoro dei detenuti che questo contesto carcerario assume un’importanza monumentale".